Venezia, 31 agosto- “In questo film c’è l’amore, la passione, l’ambizione. Quella di Enzo Ferrari è una storia profondamente umana e universale”. A parlare è il regista Michael Mann che a Venezia 80. ha presentato in concorso il suo biopic: Ferrari sul patron della scuderia di Maranello interpretato da Adam Driver.
In realtà più che un biopic Mann ha voluto raccontare una storia melodrammatica, facendo un po’ da “antropologo e studiando la realtà italiana degli anni cinquanta e il mondo delle corse automobilistiche”. Non è un caso che abbia scelto l’anno 1957 della vita di Ferrari. Siamo a Modena e l’ex pilota e costruttore delle auto più famose al mondo, sta vivendo una crisi personale e professionale: l’azienda che dieci anni prima aveva creato dal nulla è in grave difficoltà e anche il matrimonio con la moglie Laura (Penélope Cruz) sta diventando sempre più tempestoso dopo la morte del loro unico figlio Dino e la scoperta dell’esistenza di Piero, il figlio che Ferrari aveva avuto da una relazione extraconiugale. In cerca di riscatto, il “Drake” decide di puntare tutto su una gara di velocità che si disputa in Italia: la leggendaria Mille Miglia.
Scritto da Troy Kennedy Martin (The Italian Job) e dallo stesso Mann, il film è basato sul romanzo di Brock Yates “Enzo Ferrari: The Man and The Machine” ed è stato girato in Italia.
“Mi interessava però raccontare la sua psicologia: i suoi problemi con l’azienda, il suo matrimonio che si sta sfaldando e la sua storia extra coniugale, il suo lutto e il dolore per la morte del figlio Dino che però lo porta a guardare al futuro- specifica il regista-. Abbiamo cercato di rappresentare tutto questo con grandissima cura. Ho scelto di raccontare questo momento forte della sua vita, il 1957, perché molti dei conflitti che hanno luogo nella sua vita collidono proprio in quell’anno”.
“Ho sempre voluto lavorare con Michael- dice Adam Driver-. La maggior parte delle persone ha opinioni diverse su Ferrari. Un uomo che è stato colpito da questo terribile lutto. Un personaggio emozionante di cui conoscevo molto poco. Ho cercato di capire la mentalità di un pilota di quegli anni. È un personaggio istintivo che prende le decisioni da solo senza pensarci troppo”.
E sugli scioperi: “Sono contento di essere qui e appoggiare e rappresentare questo film indipendente, che non fa parte dell’Amptp. Sono orgoglioso di promuovere la direttiva del Sag-il sindacato degli attori- che con l’accordo interinale per i film indipendenti fa fare promozione e allo stesso tempo dà visibilità allo sciopero, una tattica secondo me molto efficace”.
E Mann aggiunge: “Siamo solidali con tutti coloro che sciopero e vogliamo incoraggiare i membri a lavorare sull’accordo promuovendo il lavoro perché questo è di beneficio per tutti e per i negoziati tra i lavoratori e i sindacati. Le persone che hanno lavorato su questo film ce l’hanno fatta e non è stato fatto da un grande studio. Siamo solidali con gli altri sindacati”.
Nel cast di Ferrari anche Patrick Dempsey, nel ruolo di Piero Taruffi (“Già conoscevo la storia dal libro. Appena l’ho letta ho pensato che fosse la migliore che avessi letto sul mondo dello sport. I piloti di auto vivono come dovremmo vivere: stando nel momento. Sta a noi mantenere questo stato di concentrazione”), Shailene Woodley e Daniela Piperno. Ferrari è un’esclusiva per l’Italia Leone Film Group in collaborazione con Rai Cinema e uscirà al cinema distribuito da 01 distribution.