Riccione, 5 luglio- “Al momento abbiamo due certezze: aver lasciato il peggio alle nostre spalle e avere ancora tanto da lavorare tutti insieme per recuperare quello che ancora manca al nostro mercato per allinearsi con i numeri pre pandemia. Nel primo semestre 2023 abbiamo visto il nostro box office riacquistare energia. Merito innanzitutto del prodotto che è sempre al centro della nostra industria, ma, partire dal mese di maggio, anche e soprattutto della campagna ‘Cinema revolution’, che ci ha consentito già nel mese di giugno di superare le presenze dello stesso mese del 2019 che tutti ricordiamo essere stata un’estate record per il nostro mercato. I numeri del prodotto nazionale, in questa estate, non sono ancora in linea con le nostre aspettative e con gli sforzi del Mic, ma questo non ci preoccupa perché eravamo certi che questo sarebbe stato un lavoro più lungo e che solo nel tempo avrebbe dato i risultati attesi”. Lo ha detto Luigi Lonigro, presente dell’Unione Editori e Distributori dell’Anica, durante l’inaugurazione della dodicesima edizione di ‘Ciné, le giornate del cinema’, cominciata oggi a Riccione, alla quale ha partecipato, tra gli altri, anche la sottosegretaria alla Cultura Lucia Borgonzoni.
Sulla ripresa è ottimista anche il Presidente dell’Unione Produttori dell’Anica Benedetto Habib. “Dopo La Stranezza sono arrivate Le Otto Montagne, L’Ultima Notte d’Amore, e poi ancora Moretti e Bellocchio. I nostri film sono stati a festival importanti come Berlino e Cannes e, in più, c’è stato un ritorno del pubblico in sala per vedere film italiani. E sono sicuro che anche il prossimo autunno ci darà grandi soddisfazioni sia per partecipazioni a Festival sia soprattutto per il pubblico in sala. Ma il contesto – ha aggiunto Habib – si sta sempre più complicando, come del resto era previsto. È necessario un sistema certo di supporto ed un rapporto semplificato con la pubblica amministrazione. Il Tax Credit che ormai interessa tutta la filiera deve arrivare velocemente nella disponibilità delle aziende, perché nessuna pianificazione può essere messa in atto se non abbiamo certezza delle modalità e dei tempi. E poi – ha detto ancora Habib – c’è il tema delle finestre a protezione della sala che ha dominato la discussione degli scorsi mesi e ora sembra essere stato pacificato con una norma che sta penalizzando solo i film italiani. Quella oggi in vigore – ha concluso – è una norma che non serve a nulla”.