Napoli, 18 giugno- Uno spin-off cinematografico, un musical diretto da Alessandro Siani e in cantiere anche la quinta e la sesta stagione. Mare fuori è una marea che non si ferma più. La serie tv, diretta da Ivan Silvestrini con protagonista Carolina Crescentini nei panni della direttrice di un carcere minorile di Napoli, ha appena vinto il Nastro d’Argento- Serie dell’anno. La Crescentini si ferma qui perché l’attrice ha dichiarato che non ci sarà già nella prossima stagione, ovvero la quarta (stanno già lavorando alla quarta settimana), ma Mare fuori prosegue e alla grande. Lo hanno confermato in primis i produttori Roberto Sessa, di Picomedia, e Francesco Nardella, di Rai, durante l’incontro stampa organizzato dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici e Film Commission Campania e tenutosi ieri a Napoli.
“Lo spin-off è ancora in una fase embrionale, ma sarà al cinema alla fine del 2024. Sarà girato all’esterno del carcere e non si chiamerà Mare fuori, ma sarà diretto dallo stesso regista della serie ovvero Ivan Silvestrini”, precisa Sessa, che poi annuncia anche che dal 27 luglio arriverà su Netflix la terza stagione. I dati parlano chiaro e sono sorprendenti, ci è voluto un po’ per prendere il volo, ma ora è diventata un caso unico in Europa con ascolti record: “una cosa simile è solo accaduta in Germania con Sissi. Abbiamo dimostrato che tutte le piattaforme che hanno distribuito Mare fuori hanno tutte ottenuto il massimo di ascolti e l’aggregato complessivo è intorno ai 5mln e mezzo. Nella top di Netflix solitamente un Original italiano rimane solo per 6/7 settimane, noi ci siamo rimasti per 30. Il dato di ascolto sulla piattaforma: 75% sotto i 35 anni, su tv lineare 65% sopra i 55 anni. Un elemento virtuoso su cui ragionare. Per questo ci stuzzica l’idea di fare un film perché forse riusciremo a portare il pubblico giovane che ci ha molto seguito in piattaforma anche in sala”, dice Sessa.
Intanto forse ci sarà persino un remake americano della serie, se ne sta interessando il colosso Hbo, ma le trattative al momento sono ferme per lo sciopero del settore che sta bloccando le produzioni americane. In programma per Picomedia anche Nate libere, una serie che non ha nulla a che vedere con Mare Fuori e che si ispira al carcere femminile, ha spiegato sempre Sessa.
Come già detto nella prossima stagione non ci sarà più Carolina Crescentini (anche se Napoli è ormai la sua seconda casa), ma ci sarà una new entry che avrà grande importanza nella serie: Lucrezia Guidone, nel ruolo di un’ispettrice inviata dal ministero per indagare la gestione del penitenziario.
“Carolina è stata la prima che ci ha creduto in questo progetto e la ringrazio tantissimo- dice il regista-. Amo i generi e Mare Fuori mi ha permesso di approfondire vari generi. Alcuni personaggi vanno perfino verso l’horror. Ci sono sempre atmosfere diverse. È una serie che parla ai giovani con la loro lingua e questo è un grande esercizio di empatia. Tanti ragazzi grazie a Mare fuori hanno capito alcune cose della vita. Per molti è l’iniziazione alla visione di alcune cose, che sia l’amore o la violenza”.
Ben tredici produzioni in Campania quest’anno. “Trent’anni fa quando siamo venuti a fare Un posto al sole non c’era niente- dice Sessa-. Dovevamo portare la gente da Roma. Abbiamo formato maestranze e creato un’industria mantenendo un rapporto costante con il territorio. Un posto al sole è una fabbrica che sforna tutti i giorni per undici mesi un prodotto. Napoli è diventata quello che è ora grazie alla Film Commission”.
E sulla location di Mare fuori dice: “Siamo alla Marina Militare per sbaglio. La nostra prima scelta era stata una residenza religiosa che non era sul mare. Ma non trovammo l’accordo. A un mese e mezzo dall’inizio delle riprese abbiamo trovato questa straordinaria location che tutti ci invidiano e che è proprio quella di Mare Fuori”. E poi conclude augurandosi che venga fatta una piscina a Napoli che sia all’altezza del nome della Film Commission Campania.