Roma, 7 Giugno – Va a Tutto per mio figlio di Umberto Marino, il Nastro della legalità – Serie assegnato dai Giornalisti Cinematografici Italiani (SNGCI) che verrà consegnato in occasione della terza edizione dei Nastri d’Argento Grandi Serie il prossimo 17 giugno a Napoli nella serata finale dell’evento organizzato con la Film Commission Regione Campania. Un riconoscimento assegnato in sinergia con Trame – Festival dei libri sulle mafie di Lamezia Terme che si avvia alla sua 12.ma edizione (21-25 Giugno).
È un premio al valore di un film di forte impegno sociale con il quale, già da qualche anno, i Nastri d’Argento sottolineano – con la particolare qualità di un’opera destinata al cinema e oggi anche di un film o una serie tv – l’importanza di conquistare il grande pubblico con storie che coniugano l’intrattenimento con un messaggio di impegno civile e di denuncia.
Un riconoscimento che valorizza ogni battaglia contro tutte le mafie, con tante storie ‘vere’ che riguardano spesso chi ha messo in gioco la vita, non solo magistrati, sindaci, imprenditori, scrittori, giornalisti ma anche tutte le persone che fanno la propria parte nella lotta contro la criminalità. Il film scritto e diretto da Umberto Marino, è una coproduzione Rai Fiction e Compagnia Leone Cinematografica, prodotto da Francesco e Federico Scardamaglia (A.P.A.) per Compagnia Leone Cinematografica, è ambientato nel 1996, protagonista Giuseppe Zeno, con Antonia Truppo, Tosca D’Aquino, Giuseppe Pirozzi, Massimiliano Rossi, Roberto De Francesco, Ernesto Maieux.
Liberamente ispirato ad una storia vera, racconta la lotta di un allevatore campano che si oppone alla camorra e fonda un sindacato. Il suo coraggio lo metterà in pericolo ma non lo fermerà. E il fatto che Raffaele non sia un personaggio importante, con un ruolo di contrasto delle organizzazioni criminali, ma un uomo come tanti indignato, per i soprusi che il mercato in cui vende i suoi animali è costretto a subire, rende la sua protesta ancora più forte in un territorio in cui i malfattori dettano legge. Una prepotenza contro la quale deciderà di ribellarsi, contro ogni intimidazione, fino al prezzo della vita.
“Un premio che sottolinea l’attenzione speciale al ‘cinema civile’ dei Giornalisti Cinematografici Italiani siglando ancora una volta” – sottolinea il Direttivo Nazionale SNGCI – “l’impegno costante dei cronisti di carta stampata, tv, radio e web per il cinema di qualità e la denuncia di ogni mafia”.