Cannes, 21 Maggio – Con “Cutro, Calabria, Italia” Mimmo Calopresti torna in questi giorni sul set per raccontare il dramma vissuto con il naufragio sulla spiaggia calabrese documentando oltre il giornalismo con il racconto emotivo di cui continua ad essere protagonista la gente di un luogo toccato dallo sguardo di Pier Paolo Pasolini del documentare gli approdi e l’accoglienza.
L’annuncio a Cannes dove Calopresti ha condiviso il lancio dell’iniziativa con il commissario straordinario della Fondazione Calabria Film Commission Anton Giulio Grande anche in rappresentanza del Presidente della Regione Roberto Occhiuto.
Era il 26 febbraio scorso quando le immagini del tragico naufragio di Cutro fecero il giro del mondo accendendo commozione e solidarietà e attivando la generosità di un popolo oltre l’intervento delle istituzioni. Un sentimento che ha colpito a tal punto Calopresti, da convincerlo a raccontare questa storia ì ripercorrendo le emozioni e il profondo legame di Cutro con la solidarietà fin dal messaggio spirituale di Pier Paolo Pasolini che sulla stessa spiaggia del naufragio girò una sequenza del Vangelo secondo Matteo che suona oggi come un’incredibile premonizione. Era il 1964 e il suo Cristo chiamando a sé gli Apostoli diceva loro: “Venite con me, vi farò pescatori di persone…”
“Solo ricordando senza mai dimenticare possiamo riuscire a dare un senso ad una tragedia come quella avvenuta a Cutro” dice Calopresti. “E questo film nasce per ricordare chi non c’è più, raccontando le storie di chi era su quel barcone che si è sbriciolato sulla spiaggia di Steccato di Cutro insieme a tanta gente che si è data da fare per dare una mano ai superstiti, che si è mobilitata per giorni per ricostruire e recuperare i brandelli di vita che arrivavano dal quel mare che ha ululato per giorni e notti. Trovare un senso a quel che è successo facendo la sola cosa che so fare: raccontare”.