Cannes , 22 Maggio (red. Cin.) – Ancora un titolo a seguire la poetica del suo ‘cinema dei perdenti” ma qui è protagonista è l’intimità di due cuori solitari che Aki Kaurismäki in Fallen leaves, in italiano Le foglie morte , racconta nel grigiore di una Helsinki dove vince il loro gioco di sguardi. Lei è stata licenziata dal supermercato dove lavora perché ha rubato un panino scaduto, lui dalla fabbrica perché esagera con l’alcool quando il destino li fa incontrare nella confusione di un karaoke. Ci sarà il lieto fine? In qualche modo, comunque nella solitudine ma una sceneggiatura scritta in un giorno e mezzo sintetizza la morale e il destino di chi non riesce più a credere nella forza salvifica di unamore perchè più si va avanti più è difficile trovare il coraggio di innamorarsi.
La forza del film è nella delicatezza delle immagini, nell’umanità sorprendente dei due protagonisti ma anche nel grande amore di un autore cinefilo per i film e la musica che ama e forse hanno ispirato anche questo quarto titolo che segue la trilogia dei perdenti. Anche Mambo Italiano e Rocco e i suoi fratelli sono citati con il cinema di Jim Jarmusch. Ma Fallen Leaves unisce tutto in una tenerezza leggera, che scivola via un po’ come le foglie d’autunno cadono dagli alberi e ha il pregio di saper sintetizzare anche la stagione di un amore sfiorato nel tempo record di 80 minuti, sempre più raro nello stile del cinema che porta ormai ogni film oltre le due ore. Una misura nel racconto che non toglie niente alle emozioni e,anzi,stimola qualche curiosità in più nello spettatore che così si avvicina al cinema con la stessa leggerezza di un autore che sa indagare anche tra le foglie morte di una stagione sentimentale appena sfiorata.