HomeARTICOLIUn po' d'Italia al Festival di Berlino

Un po’ d’Italia al Festival di Berlino

Berlino, 17 febbraio- Per questa edizione del Festival di Berlino non ci sono film italiani in concorso. Ma c’è comunque una presenza del nostro paese. A cominciare da Luca Marinelli interprete nel film ‘Paternal Leave’ di Alissa Jung, che sarà presentato nella sezione Generation e nel quale l’attore interpreta il padre biologico di una giovane ragazza tedesca (Juli Grabenhenrich) che non l’ha mai conosciuto. Il film, una coproduzione Italia – Germania (The Match Factory & Wildside in collaborazione con Vision Distribution, Rai Cinema e Sky) sarà distribuito in Italia da Vision.

Tra le coproduzioni italiane presenti nelle tante sezioni del festival anche ‘Canone effimero’ dei gemelli Gianluca e Massimiliano De Serio, un viaggio attraverso le regioni italiane che esplora la cultura popolare alternativa, ovvero canti polivocali, etnologia musicale e tradizioni orali. Il film sarà presentato nella sezione Forum. Sempre in questa sezione anche ‘The Kiss of the Grasshopper’ di Elmar Imanov che vede protagonista l’idiosincratico scrittore Bernard che protegge i suoi libri ricoprendoli con uno strato di carta e vive insieme alla pecora Fiete.
‘Come la notte’ (Where the Night Stands Still) di Liryc Dela Cruz sarà invece a Berlino in Perspective. Prodotto da Italia e Filippine ha come protagonisti due sorelle e un fratello filippini, tutti lavoratori domestici in Italia, che si incontrano nella villa che una delle sorelle ha ereditato.

Mentre nella sezione Perspective troviamo ‘Little Trouble Girls’ di Urška Djukić, coprodotto da Italia e Slovenia, che vede protagonista l’introversa sedicenne Lucia che si unisce alle ragazze della sua scuola cattolica, dove fa amicizia con Ana-Maria, studentessa popolare e civettuola.
Nella sezione corti: ‘Ceasfire’ di Jakob Krese coprodotto da Zero Stress Productions. A Berlinale Special c’è, infine, ‘Lurker’ di Alex Russel da noi coprodotto. Di scena un commesso annoiato che si infiltra nella cerchia ristretta di un musicista sull’orlo di un successo mainstream. A Berlinale Short anche una produzione totalmente italiana, quella di Leonardo Bigazzi, con ‘After Colossus’ di Timoteus Anggawan Kusno. Dopo il crollo del regime di Suharto in Indonesia nel 1999, un gruppo di ricercatori scopre un progetto militare in cui i bambini delle zone rurali venivano prelevati e sottoposti a esperimenti e indottrinamenti. A Berlinale (RPT Berlinale) i registi francesi Hélène Cattet e Bruno Forzani portano in concorso (RPT in concorso) ‘Reflection in a Dead Diamond’, omaggio al cinema di spionaggio anni ’60. Protagonista il nostro Fabio Testi, un ex spia settantenne che vive sulla Côte d’Azur.

Quando la misteriosa donna della stanza accanto scompare, l’ex spia torna agli anni Sessanta e si troverà costretto ad affrontare i demoni del suo passato. Il film è una coproduzione internazionale tra Belgio, Lussemburgo, Italia (Dandy Projects) e Francia.
In corsa per l’Orso d’oro abbiamo in realtà ‘Yunan’ di Ameer Fakher Eldin, coprodotto dall’Italiana Intramovies che passerà il 19. Il film racconta di Munir, scrittore arabo sfollato che si ritira su una remota isola tedesca con l’intenzione di porre fine alla sua vita. Qui incontra un’anziana donna, Valeska (Hanna Schygulla), che riaccende la sua voglia di vivere.

Must Read