Roma, 17 ottobre (di Giulia Lucchini)- Da Milano a Palmi, una piccola cittadina della Calabria. È il percorso di Etienne Morville (Blaise Afonso), super giocatore di serie A, dal pessimo carattere un po’ alla Mario Balotelli per capirci, ingaggiato da un geniale agricoltore in pensione (Rocco Papaleo) per risollevare la squadra di calcio locale: la ‘U.S. Palmese’. E proprio così si intitola il film dei Manetti Bros. presentato oggi alla Festa del Cinema di Roma nella sezione Grand Public e nelle sale nel 2025 con 01 distribution.
“Si parla di corruzione umana- dicono i registi-. In particolare spesso il calcio con tutta quell’attenzione mediatica finisce per togliere il senso dello sport facendo prevalere l’individualismo sulla squadra e sul divertimento. Così abbiamo voluto raccontare un campione del calcio, che ha perso la sua anima e la passione e che va a Palmi, nel Sud Italia, e ritrova sé stesso”.
E su Palmi e il Sud Italia precisano: “È una cittadina calabrese alla quale siamo molto legati, perché da lì viene nostra mamma, è una città speciale. Spesso il Sud viene raccontato in modo negativo al cinema attraverso il crimine o il folclore. Talvolta il Sud si autodistrugge con racconti autodistruttivi. Il nostro è un punto di vista differente”.
Un calciatore di nome Etienne che per tante cose ricorda Balotelli. “Sì e no- rispondono-. Balotelli è un chiaro esempio di questa deriva qua. Scrivendo il film ci siamo accorti che lui era l’esempio più chiaro di questa situazione. Quando stava in campo sembrava odiare il calcio, per colpa della pressione. Ma il nostro è un discorso generale un po’ su tutti i calciatori. È un film che sogna che forse Balotelli potrebbe cambiare, sarebbe interessante fargli vedere questo film”. E ancora sugli abitanti di Palmi: “Abbiamo preso spunto dalla realtà. Non sono personaggi finti. Sono esattamente come sono gli abitanti di Palmi. Siamo sempre in bilico tra il cadere nel grottesco eccessivo e lo stare in equilibrio”.
“La mia ambizione sarebbe stata fare Diabolik per caratteristiche fisiche e per una certa attitudine al crimine- scherza Rocco Papaleo-. Ci è voluto del tempo per imparare il dialetto palmese. Non è stato facile. Il Sud ha bisogno di reagire di iniezioni di fiducia e che qualcuno lo convinca della sua bellezza e della sua capacità di sognare. Il mio personaggio porta avanti un sogno un po’ velleitario, ma proprio in questo suo essere ambizioso e nel suo non accontentarsi sta la sua forza. Io stimo il nord, ma il Sud lo amo e ha bisogno di riscattarsi. Sono contento di aver avuto l’occasione di raccontare un Sud che sogna alla grande”.
“Ho dovuto imparare l’italiano per fare questo film e ancora non sono in grado di distinguere tra calabrese e italiano. Palmi è una piccola realtà davvero gradevole, si conoscono tutti, c’è un ambiente molto caloroso e umano ed è quello che mi è piaciuto del Sud Italia”, dice Blaise Afonso.
Nel cast anche Giulia Maenza e Massimiliano Bruno. Il film è prodotto da Mompracem con Rai Cinema.