Arriva oggi su Disney+ in Italia e in tutta Europa. S’intitola The Good Mothers ed è la serie in sei episodi basata sull’omonimo bestseller del giornalista Alex Perry. Adattata sullo schermo da Stephen Butchard e diretta dal regista inglese Julian Jarrold (The Crown, Becoming Jane), nonché dalla nostra Elisa Amoruso (Chiara Ferragni-Unposted, Maledetta Primavera, Time is Up). La serie è stata premiata allo scorso Festival di Berlino aggiudicandosi l’Orso d’Oro nella sezione Berlinale Series Award.
Si parla di donne che hanno osato sfidare la ‘ndrangheta. “Volevamo raccontare dal punto di vista inedito e femminile queste storie raccontate normalmente dal punto di vista maschile, che si soffermava fin troppo sulla violenza. Sono donne in pericolo e noi abbiamo cercato di catturare questa violenza strisciante che non si vede. Sono donne che si sono allontanate da mariti violenti verso una possibile libertà, senza dimenticare il pericolo incombente per la paura di una tremenda vendetta. Girare in Calabria è stata la decisione più importante che abbiamo preso: eravamo alla ricerca di autenticità e abbiamo girato in aree molto povere”, dice il regista Julian Jarrold. Ed Elisa Amoruso aggiunge: “Un’avventura cominciata con la lettura del libro di Alex Perry. Un mondo che mi sembrava lontano secoli per la condizione delle donne. Spesso sono donne sposate con i mariti in carcere e donne che non avevano avuto la possibilità di decidere del proprio destino. Sono storie che ho pensato fosse necessario raccontare. Siamo entrati nell’organizzazione della ‘ndrangheta senza glorificare la violenza maschile spesso esaltata nelle altre serie. Nella nostra serie parliamo invece di donne coraggiose e spero che il pubblico si appassioni alle vicende di queste protagoniste invisibili alle quali era necessario dare voce”.
Nel cast Micaela Ramazzotti nei panni di Lea Garofalo, Gaia Girace nei panni di Denise Cosco, Valentina Bellè nei panni di Giuseppina Pesce, Barbara Chichiarelli nei panni di Anna Colace e Francesco Colella nei panni di Carlo Cosco.“Lea Garofalo è nata e cresciuta nella ‘ndrangheta e ne è stata anche vittima- dice Micaela Ramazzotti-. Ce l’ha messa tutta per scappare, ma purtroppo non ce l’ha fatta. Questa serie è potentissima e spero che incoraggi tante donne e uomini a ribellarsi alla violenza e a certi ambienti feroci dove nascono, crescono, vivono e muoiono”.
E Gaia Girace: “Per me è davvero una bella sfida interpretare un personaggio realmente esistito. Una donna che ha subito tanto e che ha lottato contro la ‘ndrangheta per amore materno. Ho provato a darne una versione perché purtroppo non ho avuto modo di incontrare Denise Cosco, ma mi sono molto documentata”.
Poi sul successo al Festival di Berlino Elisa Amoruso specifica: “Berlino è stato il nostro debutto. Durante la proiezione c’era un grande silenzio e questo è un buon segnale. Gli attori e le attrici sono riusciti a dare delle interpretazioni molto forti e personali. Abbiamo raccontato storie di donne che parlano di ribellione verso i propri padri o mariti, donne che hanno avuto il coraggio di separarsi dai propri figli e di andare in una casa protetta. Purtroppo non abbiamo avuto la possibilità di far vedere la serie a Giuseppina Pesce e Denise Cosco perché sono nascoste e vivono sotto protezione. Abbiamo comunque cercato di costruire un universo autentico”.
Infine Francesco Colella conclude: “Ho provato repulsione per il personaggio che ho interpretato. A fine giornata avevo bisogno di rigettarlo. Sono degli omuncoli che non coltivano sentimenti, confondono l’amore con il possesso e le loro relazioni hanno fini utilitaristici. Questa storia è simbolica e racconta una realtà complessa che non è relegata solo in Calabria ”.