Roma, 11 giugno- Alla presentazione dell’evento la “Diaspora degli artisti in guerra” in programma al CSC a Roma dal 19 al 21 giugno il presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia Sergio Castellitto è anche intervenuto su altri temi all’ordine del giorno dal tax credit al Cinema Fiamma, che contrariamente a quanto preventivato non sarà la sala del CSC.
“Credo che il ministro Sangiuliano voglia dare una sistemata al tax credit- dice-. Non è né di destra né di sinistra dire che in nome della distribuzione a pioggia dei finanziamenti al cinema e del tax credit siano stati commessi degli errori negli anni. Aldilà delle posizioni politiche una certa moralizzazione del tax credit era necessaria e forse ce la saremmo dovuta aspettare precedentemente. Adesso una decisione va presa”.
Il Cinema Fiamma viene dismesso da parte del Centro Sperimentale. Il fatto che la manifestazione “La diaspora degli artisti in guerra” si svolga al CSC è un indirizzo sul futuro? Cioè la sala della Cineteca sarà in questi spazi o se ne acquisiranno altri? “Quando sono stato nominato presidente del CSC al mio primo consiglio di amministrazione sollevai qualche dubbio sull’opportunità di sviluppare il progetto del cinema Fiamma. Lo feci in modo del tutto innocente perché ero ignaro di qualsiasi problematica si sarebbe sviluppata nel corso del tempo. Il Cinema Fiamma fu acquistato con fondi ordinari, ma accollato al PNRR. Abbiamo continuato a interrogarci sul suo futuro sul quale gravava il peso di un progetto di 6 milioni di euro. Noi faremo altre sale al CSC, con i soldi del PNRR. Sarà ristrutturata questa sala e l’Aula Magna e ci auguriamo di farla diventare un’altra sala cinema di questo luogo. Questo non esclude il fatto che bisogna avere una sala a Roma, dove ce ne sono almeno abbandonate. Un progetto del genere deve avvicinare il pubblico giovanile al cinema. E il Cinema Fiamma in via Bissolati secondo la nostra umilissima opinione non corrispondeva alla nostra vocazione territoriale”.