Roma, 4 marzo- “Anche io sono un po’ malinconica come Lolita”. Così si definisce Luisa Ranieri, protagonista della serie tv più vista nel 2023 con oltre 5 milioni di telespettatori e una media del 28,6 per cento di share, nella quale veste i panni di Lolita Lobosco.
Liberamente tratta dai romanzi di Gabriella Genisi, editi da Sonzogno e Marsilio Editori, diretta da Renato De Maria e prodotta da Angelo Barbagallo e Luca Zingaretti per Bibi Film Tv e Zocotoc, la terza stagione della serie sull’iconica investigatrice sarà in prima serata su Rai 1 a partire dal 4 marzo.
“All’ inizio non è stato facile perché prendevo in mano una serie bella che funzionava bene e tutti avevano paura che la rovinassi- dice il regista-. Ho sentito molta responsabilità. Per fortuna la scrittura (ndr. la serie è scritta da Daniela Gambaro, Massimo Reale, Vanessa Picciarelli e Chiara Laudani) serviva molto bene gli attori e intorno c’è un cast fantastico. Sono tutti protagonisti di questa storia. E poi la Puglia è una regione che conosco bene: c’è sempre una luce straordinaria e hai a disposizione scenari marittimi e anche di campagna”.
Tanti i personaggi che ritroviamo da quelli interpretati da Lunetta Savino a Ninni Bruschetta a Mario Sgueglia, il primo grande amore di Lolita, fino alla sua migliore amica, interpretata da Bianca Nappi (“una persona leggera che sdrammatizza sempre”) e all’agente pasticcione Lello Esposito, interpretato da Jacopo Cullin (“Quest’anno il mio personaggio diventa papà di due gemelli, all’inizio non lo convinceva avere una capa donna, ma poi si è creata una grande alchimia”).
Nel cast anche un nuovo personaggio, interpretato da Daniele Pecci, ovvero Leon, un gallerista che affascinerà la vicequestore Lolita dopo i fallimenti sentimentali delle sue relazioni. “Non si può dire molto su di lui- dice l’attore-. È un vedovo che a seguito di un lutto si è trasferito a Bari e ha aperto una galleria e viene a incontrarsi e scontrarsi con Lolita”.
E sulla sua Lolita Luisa Ranieri dice: “È una donna ruvida, ma accogliente. Non è mai statica, anzi è sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo. È una donna attiva, libera, autorevole e fuori dagli schemi. Apparentemente molto forte, ma con alcune fragilità. Non la vedo sposata con i figli, perché lei ha messo il lavoro davanti a sé e gli uomini accanto. Sicuramente il padre bugiardo che ha avuto non l’ha aiutata ad avere fiducia negli uomini. Ma comunque è una che tenta sempre di lanciare il cuore oltre l’ostacolo e ovviamente l’esplorazione talvolta porta dolore talvolta felicità. E non rinuncia a ricercare la verità. Provo molta tenerezza per questo personaggio perché è una donna lunatica e in continuo cambiamento come me e tante mie amiche”.
Sul gruppo di lavoro racconta: “È magico. Abbiamo trovato un modo di stare insieme e fondere le recitazioni. Talvolta improvvisiamo anche. C’è come un sottotesto che ci portiamo sempre dietro senza dircelo. Tra tutti noi c’è un’empatia pazzesca. Io devo lavorare in un clima di serenità e in quel caso do il massimo. Non mi piace troppo essere protagonista. Mi piace molto l’energia circolare”.
E sulla città di Bari, vera e propria protagonista della serie, dice: “Il mio rapporto con la città è molto cresciuto nel tempo. Sono entrata in punta di piedi e quest’anno mi hanno dato persino la cittadinanza onoraria”.
E ancora: “Scelgo i copioni in base alle farfalline nello stomaco e la prima sensazione è sempre quella giusta. Tengo dunque conto del mio istinto primordiale. Lolita è un personaggio che mi ha regalato mio marito, Luca Zingaretti, facendomi leggere questi libri. Era proprio nelle mie corde ed è capitato anche in una mia età di maturità attoriale. Per me è stata una grande prova e sfida. Fa passare un messaggio sul femminile interessante e moderno. Ho sempre combattuto la serialità perché mi annoio facilmente. In realtà è una grande fabbrica e palestra e come attore hai la possibilità di approfondire di più. L’ho iniziata quando avevo 47 anni e ora ne ho 50 per cui non posso che dire: grazie Lolita”.
Quindi è felice? “La ricetta della felicità è vivere il momento e godere di quello che hai quando ci sei”, conclude Luisa Ranieri.