Roma, 26 febbraio (di Giulia Lucchini)- “Volevo raccontare un momento particolare della mia vita: avevo quasi 31 anni e non sapevo bene cosa fare. Ero in piena crisi esistenziale. E come molte donne ancora non sapevo se avere un figlio o meno. Poi durante la fase creativa di questo progetto mi è stata diagnosticata l’endometriosi”. Chiara Martegiani spiega così la nascita di ‘Antonia’, il personaggio da lei stessa interpretato nell’omonima serie in sei episodi dal 6 marzo in esclusiva su Prime Video. Prodotta da Fedelio e Groenlandia, in collaborazione con Prime Video e Rai Fiction, diretta da Chiara Malta, scritta da Elisa Casseri, Carlotta Corradi e Chiara Martegiani, con la supervisione creativa di Valerio Mastandrea, che interpreta anche il compagno di Antonia, ovvero Manfredi, la serie mette al centro il tema dell’endometriosi, una malattia di cui soffrono in Italia più di 3 milioni di donne, una delle prime cause di infertilità.
La cifra stilistica è comunque l’ironia e la leggerezza, “perché io cerco di affrontare la vita così”, spiega Chiara Martegiani. E Chiara Malta (da poco vincitrice del César in Francia per il miglior film d’animazione, ‘Linda e il pollo’, diretto insieme a Sébastien Laudenbach), dice: “Abbiamo reso anche un po’ antipatica Antonia per evitare il tono compassionevole che poteva scaturire dalla malattia. La messa in scena rappresenta lo sguardo di Antonia sul mondo. Tutto quel che si vede è una sua emanazione. Mi piaceva raccontare questa storia un po’ scassata, non performante, nella quale c’è un’instabilità costante. Volevamo fare una serie un po’ pop, moderna, ma al tempo stesso vera e autentica”.
Tante le esperienze di Antonia raccontate dalle sedute di psicoterapia ai percorsi sciamanici. E tante anche le persone presenti nella sua vita dal già citato Manfredi al neo amico conosciuto sull’autobus Michele (Emanuele Linfatti: “un personaggio che ha fatto pace con il suo essere un disadattato e che fa capire ad Antonia che si può essere sé stessi liberamente”) alla sua migliore amica Radiosa (Barbara Chichiarelli: “sono il contraltare di Antonia”) sposata con Marco (Leonardo Lidi) fino alla mamma della protagonista interpretata da Chiara Caselli.
“Non è stato facile fare Antonia- dice Valerio Mastandrea, che nella vita è il compagno di Chiara Martegiani-. Io nella realtà non sono come Manfredi. Lui è un uomo comprensivo e semplice, quando viene a conoscenza della malattia di Antonia chiama un suo amico che fa la guardia giurata in ospedale. Abbiamo costruito un maschio non stereotipato e fragile perché la fragilità può anche essere una ricchezza. E l’endometriosi è stato un veicolo per raccontare l’accettazione della propria identità”. E Chiara Martegiani aggiunge: “D’altra parte Antonia ha molti lati maschili. È una che di fronte alle difficoltà scappa. Allo stesso tempo è una che si prende cura degli altri per non pensare a sé stessa”.
L’animale simbolo della serie è la gallina. Perché? “Rappresenta allegoricamente il dolore- rispondono le sceneggiatrici-. Abbiamo scelto questo animale perché si parlava di ovaie e perché le galline fanno le uova. E poi abbiamo scoperto che il pollo per sei mesi è sia maschio che femmina. E Antonia ha molto sviluppato questo lato un po’ maschile. Per cui ci sembrava perfetto questo animale come simbolo”. E Chiara Malta: “La gallina è un non sense assoluto. Va di pari passo con la follia di Antonia e con questo personaggio un po’ in bilico. È importante anche raccontare le donne che non ce la fanno e che vivono bene anche se non ce la fanno. Adoro raccontare personaggi un po’ scassati, non mi piacciono le cose strutturate”.
Infine conclude Valerio Mastandrea: “È stata un’esperienza lunga e difficile anche perché è stato un progetto che io e la mia compagna Chiara portavamo anche a casa. Ma per fortuna siamo ancora insieme e felici. Oggi è un giorno importante, che segna una sorta di liberazione, perché finalmente liberiamo questa gallina e lunedì la gente la potrà vedere”.