Roma, 17 gennaio- “Questo è un film corale sulla famiglia. È un film diverso dai miei soliti, non sembra neanche mio”. Così Leonardo Pieraccioni alla conferenza stampa di presentazione del suo quindicesimo film dal titolo Pare parecchio Parigi, in uscita il 18 gennaio distribuito da 01 distribution. Protagonisti lo stesso Pieraccioni, Chiara Francini e Giulia Bevilacqua nei panni di tre fratelli che cercheranno di esaudire il desiderio, ormai rimpianto, del vecchio e malatissimo padre, interpretato da Nino Frassica, di fare un viaggio tutti insieme nella città della Torre Eiffel.
In realtà a bordo di un camper non usciranno mai dai confini di un maneggio di cavalli, perché gli è stato proibito di allontanarsi dalla struttura ospedaliera, ma con un po’ di immaginazione arriveranno comunque lontano.
“Ho iniziato trent’anni fa con Veronesi raccontando le paturnie di un trentenne con I laureati- dice Pieraccioni, che ha anche scritto la sceneggiatura a quattro mani con Alessandro Riccio-. Ho poi raccontato tante storie d’amore. Ora che ho quasi sessant’anni racconto la famiglia, i non detti e quelle acredini che talvolta diventano troppo importanti, ma che in poche ore passate insieme possono risolvere”.
La storia è vera, liberamente ispirata ai fratelli Michele e Gianni Bugli che nel 1982 partirono
con il padre malato in roulotte e gli fecero credere di essere arrivati a Parigi. Viaggiarono
non uscendo quasi mai dal loro podere. “Pare che l’uomo vedendo le lucine di Pisa in lontananza si aprì a un sorriso dicendo: Parigi è bellissima. I figli non seppero mai se il padre aveva capito o meno che era tutto un bluff, l’importante era essere stati insieme. Morì felice e contento a più di 89 anni”.
E poi prosegue: “Stavolta Il ciclone è il professor Canistracci e la sua carezza tardiva, la presa di coscienza di un padre che dice: io sto per morire, facciamoci un viaggio”.
“Ho accettato questo film per uscire dai panni del solito personaggio siciliano. Lo intitolerei: Non è mai troppo tardi. Invece purtroppo spesso nei rapporti familiari si rimanda sempre”, dice Nino Frassica. E Chiara Francini: “Questi personaggi fanno un viaggio che è una meta. È un film che rappresenta la felicità nel ricercarla”.
Ph. Leonardo Baldini