Roma, 15 novembre – In una sala gremita del Cinema Nuovo Olimpia, Agnieszka Holland ha ricevuto il Premio Fuoricampo, assegnato dai festival Tertio Millennio Film Fest, Religion Today di Trento e Popoli e Religioni di Terni. A precedere la consegna del premio, la masterclass tenuta dalla regista sul tema di Green Border, molto caro al Tertio Millennio Film Fest – la cui programmazione continua fino al 18 novembre.
Nel film è raccontata l’ondata migratoria che ha condotto i rifugiati al confine tra Bielorussia e Polonia: «La zona di confine, dove c’è la foresta Zielona Granica, è diventata un laboratorio di violenza e vergogna, un territorio chiuso dove nessuno può entrare, non i medici né i giornalisti. Vietato dare aiuto, in questo caso sei considerato un trafficante e incorri in conseguenze legali. Eppure – ha continuato la Holland – gli attivisti si sono uniti e hanno trovato il modo di portare aiuti, rischiando ma continuando la loro attività senza sosta». E un appello: «La rete di attivisti ci comunica che è a corto di fondi. Chiedo anche a voi sostegno, c’è bisogno di aiuto».
Il Premio Fuoricampo è stato consegnato con la seguente motivazione:“Attraverso un bianco e nero abbacinante, Green Border ci porta sul confine polacco-bielorusso per evidenziare il fallimento di una comunità, farci immergere nella tragedia di un popolo, denunciare lo scandalo di persone usate come proiettili viventi. In quattro capitoli e un epilogo, Agnieszka Holland segue i destini di una famiglia di rifugiati siriani, un’insegnante afghana, una giovane guardia di frontiera e una psicoterapeuta: ci apre gli occhi su una realtà che, per ignavia o opportunismi, abbiamo voluto ignorare. Il suo è un capolavoro umanista e umanitario, un grido e un monito che crede fermamente che il cinema possa smuovere le coscienze e cambiare lo stato delle cose”.
«Sono molto grata agli organizzatori del Tertio Millennio Film Fest, a mons. Davide Milani, e ai festival Popoli e Religioni e Religion Today per avermi attribuito questo premio – ha detto la regista – È, per me e i miei collaboratori, molto significativo».