Roma, 13 Ottobre (red.Cin.) – E’ di 1.800 milioni di euro il valore complessivo degli investimenti nelle produzioni italiane originali nell’audiovisivo, un dato al quale si aggiunge il miliardo su piattaforma lineare e che conferma il primato della televisione che vanta ricavi per il 73% del mercato. I dati si riferiscono al 2022 e sonola sintesi del quinto Rapporto sulla Produzione Audiovisiva Nazionale presentato al MIA da Chiara Sbarigia, Presidente dell’Associazione Produttori Audiovisivi (APA) e di Cinecittà, che ha sottolineato anche come l’online valga oggi
quasi un terzo della produzione televisiva. “Film e serie per la TV e il VOD di finzione costituiscono il genere principale per volumi di investimento (55%) ma il Rapporto ha rilevato anche una crescita importante dei documentari e dell’animazione, principalmente sul segmento VOD”,ha detto Chiara Sbarigia precisando che dopo la crisi del 2020 i ricavi cumulati delle prime 50 imprese del settore hanno ripreso la crescita registrando nel 2022 un valore di 1 miliardo e 400 milioni.
Positivi anche i dati relativi all’occupazione : sono quasi 117.000 i lavoratori del settore con un aumento del 4,7% significativo soprattutto nel lavoro autonomo, che registra il risultato più elevato (+9,8%), seguito dai dipendenti (+8,6%), dagli amministratori (+2,4%) mentre è stabile il dato relativo alle imprese”. Sul tema sono intervenuti anche Lucia Borgonzoni, Sottosegretario di Stato al MIC; Eleonora Andreatta, Vice President Italian Originals di Netflix; Antonella d’Errico, Executive Vice President Content di Sky Italia; Antonella Dominici, Senior Vice President Streaming per Sud Europa, Medio Oriente e Africa di Paramount+ e Pluto TV; Gina Nieri, Consigliere di Amministrazione Mediaset e Giampaolo Rossi, Direttore Generale RAI. “Interverremo sul tax credit e in generale sul sistema cinema per renderlo più sano” ha commentato il Sottosegretario Borgonzoni. “Stiamo lavorando per avere una norma che tuteli nelle forme di finanziamento. I risultati dimostrano il grande impegno del Governo e del settore per rendere sempre più attrattivo il cinema italiano all’estero e per valorizzare lo star system italiano e soprattutto i talenti più giovani ma dobbiamo fare un grande lavoro sull’aggregazione d’impresa”.
Per Netflix, da Tinny Andreatta l’impegno a proporre anche per il futuro un immaginario nuovo e contemporaneo. “La sfida” ha detto “è nella rappresentazione di una nuova identità nazionale: è ora superare l’immaginario dell’Italia del grande cinema anni ’60 ”. Un tema al quale è sensibile anche Sky: “un tema fondamentale” anche per Antonella d’Errico mentre dal fronte Rai il General Manager Giampaolo Rossi sottolinea la centralità del servizio pubblico e della RAI, che “dei 116 titoli di contenuti originali del 2022-2023, il 43% è RAI, dato che conferma la centralità Rai nella filiera industriale dell’audiovisivo”. Da Gina Nieri del Cda Mediaset una nota sull’aumento della competizione,da Paramount+, in Italia dall’autunno del 2022 un impegno sui contenuti: “Siamo gli ultimi arrivati, dobbiamo recuperare, ma siamo partiti subito con contenuti originali italiani e trovarli tra i più visti sulla piattaforma è uno stimolo”. Nel rapporto , infine, una nota per il documentario: più ore nei palinesti ,forse una leggera flessione di titoli ma un aumento rilevante sulle piattaforme che puntano però sui format più brevi.