Roma, 25 febbraio- “Meno di un mese fa questa serie Netflix è stata presentata globalmente. È sontuosa e emozionante e cattura l’attualità del romanzo”, così Tinny Andreatta, vicepresidente per i contenuti italiani dello streamer, alla presentazione de ‘Il gattopardo’ dal 5 marzo su Netflix. Tratto dal famosissimo libro di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, ormai un cult della letteratura italiana tanto che dietro la macchina da presa ci si sarebbe aspettati un italiano, anche se c’era già un bel precedente: il film di Luchino Visconti del 1963. Lo dirige invece un inglese Tom Shankland e lo adattano a quattro mani altri due suoi compatrioti: Richard Warlow e Benji Walters. Un bel po’ d’Italia comunque c’è: Giuseppe Capotondi e Laura Luchetti dirigono rispettivamente gli episodi 4 e 5, gran parte della troupe e il cast: Kim Rossi Stuart è il Principe di Salina, Benedetta Porcaroli è Concetta, Saul Nanni nel ruolo di Tancredi. Italia con un po’ di Francia grazie a Deva Cassel, figlia di Monica Bellucci e Vincent Cassel, qui nelle vesti di Angelica che fa i conti con un “nome intoccabile e sacro” come quello di Claudia Cardinale che la interpretava ne ‘Il Gattopardo’. E ancora: Paolo Calabresi (Pirrone), Francesco Colella (Sedara), Astrid Meloni (Maria Stella) e Francesco di Leva (Russo).
Un budget ambizioso di 44.983.542 euro di produzione dichiarato a MIC per raccontare nuovamente il personaggio iconico del principe di Salina a cavallo tra passato e presente.
“La dimensione del racconto seriale ha permesso di dare luce a vari temi della storia e di costruire qualcosa di più ampio e approfondito sui caratteri e sulle psicologie dei personaggi che magari nel libro era solo accennato attraverso sciabolate – prosegue Andreatta-. Ogni traduzione di qualsiasi romanzo è unica. Umberto Eco diceva che qualsiasi lettura è un tradimento”.
E Richard Warlow precisa: “Per me è stato un grande privilegio adattare questo romanzo. Da ragazzo, nel Regno Unito, avevo visto il film e all’ università avevo letto il libro. Pensare a questo mondo pieno di polvere e bellezze naturali è stato un momento di grande eccitazione”. Mentre il regista Tom Shankland dice: “Sono stato molte volte in Sicilia nel corso della mia infanzia. Il libro de ‘Il Gattopardo’ è stata una chiave per capire meglio la storia di quell’isola. È un romanzo che racconta la storia di una famiglia nel 1860 in un mondo che cambierà”.
Protagonista Kim Rossi Stuart che del suo personaggio dice: “Il principe di Salina è un uomo mastodontico, superbo e forte, i cui passi fanno traballare i mobili. Io mi percepisco invece molto fragile e insicuro quindi ho pensato che avrei dovuto fare un triplo salto mortale. In realtà però anche lui ha diverse e cospicue fragilità. L’ho scoperto leggendo il romanzo e di conseguenza poi ho trovato questo personaggio più approcciabile. Ho lavorato molto sulla profondità della voce che un po’ mi è rimasta così perché i personaggi ci danno la possibilità di tirare fuori cose che sono sopite in noi. Questa serie è una lettera d’amore per la Sicilia”.
E poi ancora: “Il Gattopardo è un romanzo pieno di non detti. I non detti sono importanti. E poi ci dice tutto cambia per tornare in polvere: penso sia questo il cuore del libro”.
Su Concetta Benedetta Porcaroli dice: “Sono forse l’unica che ha dovuto un po’ lavorare di immaginazione. Non c’era uno sviluppo di questa giovane nel romanzo. Ho immaginato la presenza ingombrante di questo padre che la vincola. E lei che cerca di contrapporsi al padre e di farsi vedere per chi è veramente”. “Anche Angelica usa la sua bellezza e femminilità per rendersi indipendente dal padre e crearsi la propria storia”, dice Deva Cassel. Infine Saul Nanni conclude: “Tancredi rappresenta la gioventù che vuole azzannare la vita. È un personaggio che deve trovare il suo posto nel mondo. Questa serie è una lettera d’amore alla Sicilia ed è stata una possibilità per riscoprire una terra magica”.