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Napoli omaggia la prima regista italiana ovvero Elvira Notari

Napoli, 29 gennaio- In occasione dei 150 anni dalla nascita, Napoli rende omaggio a Elvira Coda Notari, la prima regista italiana, autrice di oltre 60 lungometraggi e di centinaia di corti e documentari tra il 1910 e il 1930 nella città dove visse e lavorò, sperimentando visioni future, fondando la Dora Film e raccontando l’Italia in America.
“Elvira 150” è promosso e finanziato dal Comune di Napoli nell’ambito del progetto Cohousing Cinema Napoli, ideato e organizzato da Parallelo 41 produzioni con CSC – Cineteca Nazionale in collaborazione con Cineteca di Bologna.

Il tributo non era mai stato realizzato nella sua completezza e comprende le opere sopravvissute restaurate e digitalizzate da CSC – Cineteca Nazionale, e si aprirà la sera del 10 febbraio (ore 20,30), giorno del ‘compleanno’ di Elvira, al Multicinema Modernissimo, con un evento pieno di emozioni e sorprese: in cartellone la proiezione di “È Piccerella” (1922, 63’), prima a Napoli del restauro digitale realizzato nel 2018 da CSC – Cineteca Nazionale con il sostegno di ZDF/ARTE a partire da un duplicato negativo in bianco e nero, stampato nel 1968 da una copia nitrato d’epoca ad oggi non più conservata. La rassegna (eventi gratuiti fino a esaurimento posti disponibili) è ideata e curata dalla stessa Antonella Di Nocera per Parallelo 41 produzioni in collaborazione con Simona Frasca per l’ideazione degli eventi musicali e Anna Masecchia e Gina Annunziata per la giornata di studi.

“Il Comune di Napoli, attraverso gli uffici Cultura e Cinema, sostiene con convinzione l’iniziativa ‘Elvira 150’. L’audiovisivo è per noi un settore fondamentale, certamente parte della memoria storica della città, ma tutt’ora in continua evoluzione. Il lavoro dei nostri uffici è supportare il comparto locale, creare opportunità di crescita per gli operatori del settore, momenti di confronto, collaborazione reciproca. C’è un’altra parte del lavoro che riguarda il recupero delle tracce del passato, non sempre giustamente considerate dalla critica e, in alcuni casi, perdute o poco valorizzate. Crediamo nella necessità di promuovere la conoscenza di un comparto ricchissimo e dalle mille sfaccettature, di lavorare con e per la cultura, di fare della cultura una parte essenziale dell’identità della città e della sua crescita futura. Elvira Notari, regista anticipatrice dei tempi, ha portato nei suoi lavori un pezzo della nostra città, lo sguardo di un’epoca. Ha lavorato con coraggio e dedizione e ha dedicato la sua vita al cinema. Non possiamo che essere fieri e commossi di portare al grande pubblico la sua eredità artistica, molto apprezzata oltreoceano, osteggiata dalla censura fascista, ma sempre viva e combattiva.”, così il Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi.

“Sono mesi che immagino la festa di compleanno di Elvira per i suoi 150 anni, in una sala cinematografica, celebrata finalmente dalla città che con il suo sguardo ha immortalato negli anni Venti. La prima donna – spiega Antonella Di Nocera – che ha raccontato per immagini in movimento le storie del suo tempo. Oggi il nostro compito è ricordare, insieme e in modo significativo, rievocando quello spirito precursore, audace, coraggioso. C’è un mondo, infatti, intorno ad Elvira, di connessioni, incontri, opere, che di recente si è come risvegliato per collocarla come merita nella storia del cinema italiano e mondiale. Della sua vasta produzione sopravvivono tre lungometraggi, due brevi documentari e alcuni frammenti – 163 minuti in totale che costituiscono il cuore pulsante della rassegna. Un evento che spero possa lasciare una traccia nella comunità, parlando anche ai giovani, perché Elvira tutt’oggi ci parla. È nata il 10 febbraio 1875, ma è una donna straordinariamente contemporanea”.

Nata a Salerno, napoletana di adozione, con la sua casa di produzione Dora Film, nella Napoli degli anni ‘20, Elvira Notari si affermò come autrice, imprenditrice e produttrice, prima di essere cancellata per mezzo secolo dalla storia ufficiale del cinema. Il suo sguardo, profondamente radicato nella cultura popolare, coniugava riprese dal vero – anticipando il neorealismo nella rappresentazione della vita di strada e dei suoi malcontenti – con la messinscena e la drammaturgia della sceneggiata napoletana. Le sue donne sono vere e sensuali, le storie passionali. Ma il suo cinema contiene anche scene sorprendenti, quasi fantastiche che dimostrano uno sguardo unico, capace di vedere oltre il suo tempo. Osteggiata dalla censura fascista, Elvira trovò un nuovo pubblico entusiasta nelle Little Italies americane, creando un ponte culturale tra i due paesi. Fu proprio la sua opera cinematografica a nutrire la sfera dell’immaginario collettivo degli emigrati italiani in America, e a delineare una certa idea stessa dell’Italia, alternativa a quella ufficiale. Inoltre, verso gli Stati Uniti partivano piccoli documentari e filmati che gli emigrati chiedevano alla Dora Film di realizzare su commissione, per ricordare i luoghi d’origine e le tradizioni dei compaesani. Nella rassegna, il 3 marzo ne saranno proiettati due, realizzati a Trevico e ad Avellino, gli unici al momento sopravvissuti e recuperati tra le centinaia di queste piccole opere, che si potrebbero definire “cartoline audiovisive”, spedite lungo quel ponte che Elvira, pur non essendo mai andata in America, seppe creare tra Napoli e New York.

Per la prima volta a Napoli in modo integrale, il programma vuole far conoscere ad un pubblico più ampio la storia di Elvira e le sue opere, realizzate con la collaborazione del marito Nicola Notari e di altri membri della sua famiglia, tra cui il figlio Edoardo, attore dei suoi film. L’intento è di mettere in luce l’eredità culturale e artistica della Notari, restituendole la visibilità nazionale ed internazionale che merita.
Gli eventi della rassegna “Elvira 150” si terranno a Napoli tra febbraio e aprile 2025. Fatta eccezione per “È Piccerella” per la serata di apertura, tutti i film saranno proiettati con musica dal vivo, alcuni in prima assoluta, includendo anche altri titoli del Cinema Muto Napoletano presentati per raccontare l’epoca in cui la regista operò.

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