Roma, 21 gennaio- “Anche da ragazzo andavo ad indagare i casi difficili e l’Ilva era un caso che mi stava davvero a cuore anche perché io sono di lì a Taranto”. Così Michele Riondino al Cinema Adriano di Roma intervistato dalla presidente del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani (SNGCI) Laura Delli Colli dopo la visione del suo debutto alla regia ‘Palazzina Laf’ di fronte a una platea di giovani studenti delle Scuole Superiori del Lazio.
Riondino si è aperto confrontandosi con il pubblico durante il nuovo appuntamento di ‘Cinema, Storia & Società’ nell’ambito dei Progetti Scuola ABC partendo dal suo film, di cui è anche interprete insieme a Elio Germano e Vanessa Scalera. Un film che racconta attraverso gli occhi di un operaio uno dei più gravi casi di abuso in ambito lavorativo della storia italiana. Il titolo dell’opera riprende il nome dell’omonima palazzina, adiacente al Laminatoio a freddo, di cui si raccontano gli eventi, nella quale negli anni ’90 i proprietari e i dirigenti dell’Ilva di Taranto, all’epoca dei fatti già del Gruppo Riva, decisero di confinare gli impiegati che si erano opposti alla “novazione” del contratto, ossia al declassamento a operai, pratica illegale nonché pericolosa per gli stessi lavoratori.
Prodotto da Palomar, società del gruppo Mediawan, e distribuito da Bim Distribuzione, ispirato al libro ‘Fumo sulla città’ dello scrittore Alessandro Leogrande, il film era stato presentato in anteprima alla diciottesima edizione della Festa del Cinema di Roma. “All’inizio la mia famiglia mi si era messa contro perché non volevano che mi impicciassi di cose più grandi di me- racconta Riondino-. Se non avessi fatto l’attore e non fossi venuto a Roma a studiare cinema l’Ilva sarebbe stato il mio futuro. All’epoca in fabbrica si viveva un vero incubo, volevano piegare i lavoratori che non avevano alcuna tutela. Mi interessava mostrare questa ingiustizia e ho sempre pensato che il cinema potesse fare riflettere”. Infine conclude con un consiglio sentito: “Chiedo ai ragazzi di non voltarsi dall’altra parte e di avere una coscienza critica per avere la possibilità di discernere la verità e di andare a fondo nelle questioni importanti della vita. Per fortuna oggi i giovani sono più consapevoli”. I Progetti Scuola ABC sono promossi dalla Regione Lazio con Roma Capitale e sono tra le azioni strategiche della nuova programmazione FSE+ 2021-2027 della Regione Lazio. L’iniziativa è curata dal Progetto ABC Arte Bellezza Cultura e realizzata da Zètema Progetto Cultura, in partenariato con Giornate degli Autori, Cinecittà e la Direzione Generale Cinema del Ministero della Cultura.