Roma, 21 novembre (di Giulia Lucchini)- “Il mio rapporto con il MedFilm Fest parte da lontano”. Ed è vero. Senza dubbio si può dire che il regista palestinese Rashid Masharawi sia ormai un habitué del festival. Vincitore lo scorso anno del Premio MedWips Oim, dato dal festival del cinema del Mediterraneo, del valore di 10mila euro, che gli ha permesso di ultimare la post-produzione del suo film ‘Passing Dreams’ incentrato sulla storia di un dodicenne di nome Samy, che vive in un campo profughi palestinese a Ramallah e che viaggia tra Betlemme, Gerusalemme e Haifa alla ricerca del suo piccione viaggiatore scomparso. Quest’anno Masharawi è tornato al Med per presentare non solo quest’ultimo lungometraggio, ma anche ‘From Ground Zero’, un film collettivo voluto dal regista dopo gli attacchi del 7 ottobre 2023. Un progetto che mette insieme 22 autori da Gaza, filmakers che mostrano le difficoltà quotidiane, le speranze e le aspettative dei palestinesi.
“Già lo scorso anno volevo fare quest’altro film di cortometraggi da Gaza, nel frattempo l’ho fatto e la guerra ancora va avanti”, dice con rammarico Rashid Masharawi. E sul conflitto attuale commenta: “In questo momento non so quale possa essere la soluzione. Certo vorrei che la guerra finisse il prima possibile. La situazione è ovviamente tremenda. Ora sono deluso nei confronti del mondo perché siamo arrivati al giorno 404 di guerra e tutti vedono questi massacri e il genocidio che sta avvenendo, ma nessuno fa nulla. Ci sono 50 mila vittime di cui la maggioranza sono donne e bambini e persone innocenti, 100mila persone ferite, almeno 15mila persone che sono ancora sotto le macerie e poi anche 1milione e mezzo di rifugiati a Gaza che continuano a spostarsi. Alcuni si sono già spostati per la terza, la quarta, la quinta volta andando alla ricerca di un posto sicuro. I paesi arabi, l’Europa, gli Stati Uniti nessuno riesce a fermare quello che sta accadendo”.
E ancora: “Il mondo libero, dei diritti umani, dei bambini, delle donne, degli animali e dell’ambiente non sta facendo nulla. Non vedono? Non sanno quello che sta succedendo? Sono molto deluso e questo ha anche cambiato la mia percezione di come vedo il resto del mondo. Non credo che non arrivino le informazioni. L’Occidente sa benissimo quello che sta succedendo. Non stiamo parlando di un giorno o di una settimana, qui è un anno che tutti parlano di questo. Gli Stati Uniti stanno attivamente occupandoci e uccidendoci perché tutto questo viene fatto con le loro armi e i loro soldi. Anche l’Europa ci sta uccidendo con il suo silenzio. Io vengo da Gaza, ho perso amici e famiglia, case”.
Infine sul potere delle immagini e del cinema dice: ““Credo che il cinema abbia il potere di mostrare quello che sta succedendo sperando che possa aiutare a cambiare qualcosa nel mondo. Credo anche che il cinema sia in grado di influenzare le persone e fare cambiare loro idea”.