Roma, 20 novembre- “Il corto è nato dal luogo. C’erano quattro piccoli comuni al centro della Basilicata che volevano fare qualcosa sulla farina del posto. Io avevo in mente una storia di ritorno verso il Sud, un ritorno alle origini. Qualcosa di completamente diverso. L’interno della Lucania è ancora molto puro, non c’è mare, ci sono solo boschi e piccoli centri”. Così il regista Flavio Bernard che ha anche scritto la sceneggiatura a quattro mani con Mariafrancesca Perna parlando del suo corto ‘Io sono il vento’.
Prodotto da Piuma Film e vincitore per la miglior sceneggiatura al Matiff di Maratea, il film è una storia di ritorno alle origini in un Sud che si sta inesorabilmente spopolando.
“Questa è una storia al contrario perché quelli sono centri che si stanno spopolando- dice il regista-. Volevo come protagonista questa giovane in erba originaria di Torino ovvero Marilina Succo. Racconto un’emigrata che si è immersa nel lavoro, ma che ha perso la propria essenza. Nel paese ci sono i tempi dell’uomo, i bar chiudono all’ora di pranzo, nella città invece siamo abituati ad avere tutto e subito. Chi torna ha una sorta di amore, ma anche di odio per tutte le cose che ha abbandonato. Volevo una persona che volesse chiudere con il passato”.
E poi: “Questa è anche una storia di passione che nasce attraverso uno scambio di mail. Mi sembrava un buon motivo per cui lei decidesse di restare. Lei riscopre sé stessa e la propria femminilità anche attraverso la potenza delle parole”.
La voce dell’uomo con cui lei ha lo scambio di mail è quella di Luca Ward. Infine conclude:
“Ci sono anche molte metafore legate al vento. Vorrei farne un film perché mentre lo montavamo ci siamo resi conto che avrebbe bisogno di un’espansione. Stiamo scrivendo il trattamento in questi giorni”.