Roma, 13 novembre (di Giulia Lucchini)- “Stiamo rotolando e viviamo un momento pieno di rancore e odio. Così ho deciso di fare un film pieno di solidarietà, un film pianerottolo che ti faccia pensare che possiamo essere migliori di quello che siamo, dal detto napoletano: A da venì lo pianerottolo”.
Così Gabriele Salvatores alla presentazione del suo Napoli-New York in uscita il 21 novembre al cinema con 01 distribution. Protagonista Pierfrancesco Favino, ma soprattutto due piccoli bambini di nome Carmine (Antonio Guerra) e Celestina (Dea Lanzaro) che nell’immediato dopoguerra tra le macerie di una Napoli piegata dalla miseria tenteranno di sopravvivere come possono aiutandosi a vicenda. Una notte i due bambini si uniranno ai tanti emigranti italiani in cerca di fortuna in America imbarcandosi come clandestini su una nave diretta a New York per andare a vivere con la sorella di Celestina emigrata mesi prima. Nel cast anche: Omar Benson Miller, Anna Ammirati (“questo film ha l’odore dei biscotti di casa appena sfornati, è necessario in questo momento storico”) e Anna Lucia Pierro.
“Questo è un film che non pretende di dare lezioni a nessuno- commenta Pierfrancesco Favino-. L’immigrazione è qui come una favola di formazione”.
E Omar Benson Miller: “Questo è un film ancora più rilevante oggi, dopo le ultime elezioni, per un americano. Quello che affrontavamo nel 1949 in America, ora lo stiamo affrontando di nuovo nel 2024. Spesso noi di colore ci sentiamo appartenenti a un gruppo che gli altri guardano dall’alto al besso. È un film importante dunque e di rilievo per tutto il mondo”.
Infine Gabriele Salvatores conclude: “Con questo film sono tornato nella mia Napoli. Nella città dove sono nato, dietro Piazza del Plebiscito, la mia via si chiama Solitaria e non so se questo nome sia stato un’indicazione di vita per me. Di certo Napoli è una state of mind e se sei nato lì non te la levi più di dosso. Sono sicuro che ai miei genitori sarebbe piaciuto molto questo film e mi dispiace che non ci siano più. Sicuramente questo è un film che non avrei potuto fare con due bambini milanesi e ringrazio tutti i napoletani che vi hanno recitato”.