Roma, 26 ottobre (di G.Luc.)- “Alice nella Città e la Festa del Cinema fino ad oggi hanno avuto bisogno l’uno dell’altra, ora non più. Ma questa è una mia riflessione e non ho ancora una soluzione per far prendere due strade parallele e non confliggenti ai due festival”. Così Salvatore Nastasi, neo presidente della Fondazione Cinema per Roma, alla conferenza stampa di chiusura della diciannovesima edizione della Festa del Cinema di Roma.
Sarà una riflessione, ma questa è la notizia. Oltre alla riconferma per il prossimo triennio di Paola Malanga quale direttrice artistica della Festa. “Ho già deciso di proporre al sindaco il suo nome per i prossimi tre anni”, prosegue e poi sciorina i numeri: ovvero “110mila presenze, più di 80mila biglietti emessi e più di 100 film da 28 paesi diversi e un pubblico molto affettuoso fuori dal red carpet”. Sono grandi numeri per un programma molto vasto, forse un po’ troppo. “La quantità non va a discapito della qualità- precisa Paola Malanga-. E comunque non è una quantità troppo eccessiva per un festival dove ci sono minimo 150 film fino ad arrivare a festival come quello di Toronto e Berlino con oltre 400. Non avrebbe senso ridurre l’offerta di un festival a un numero da rassegna. Il pubblico si aspetta di trovare tanto e di poter scegliere e avere varie possibilità e di partecipare a qualcosa di grande. Capisco che per voi giornalisti possa essere più gravoso, ma non importa siete in tanti e ciascuno scriverà anche di cose diverse. Ridurre dal mio punto di vista significherebbe sminuire”.
Tanti film considerando anche quelli di Alice nella Città. E tornando sulla questione Salvatore Nastasi specifica: “Alice è una realtà importante che va tutelata e, per valorizzarla al meglio, dobbiamo evidentemente separarci. Studieremo un percorso per renderli completamente autonomi. Bisogna dare ad Alice lo spazio che merita in altri periodi dell’anno perché hanno avuto dei risultati eccezionali. Penso che saranno contenti perché riconosco il loro lavoro”.
E Gianluca Giannelli e Fabia Bettini, i due direttori artistici di Alice nella Città, rispondono: “Questa è una vecchia discussione che si fa. Sdoppiare gli appuntamenti può diventare complicato perché noi non abbiamo la possibilità di accedere all’Auditorium. C’è tanta offerta su Roma.
Forse ridimensionando i programmi potremmo entrarci tutti. Sicuramente dovremmo dialogare un pochino di più. Ma una discussione più ampia andrà fatta a tavolino e in altre sedi”.
Su un’ipotetica rush line per i biglietti, Nastasi risponde: “La dobbiamo fare. Spesso alle prime ci sono posti liberi e spesso sono degli sponsor. Cambieremo il meccanismo di rapporto con gli sponsor perché è più importante il pubblico e il cinema”.
Infine conclude: “L’anno prossimo faremo vent’anni, ci stiamo preparando e l’obiettivo è far diventare la Festa del Cinema la casa degli autori del cinema indipendente internazionale e italiano”.