Villerupt, 16 ottobre- Al via dal 25 ottobre la 47. edizione del Festival du Film Italien de Villerupt. In un contesto segnato da radicali innovazioni tecnologiche e profondi mutamenti sociali, il dibattito sull’intelligenza artificiale occupa una posizione centrale, con particolare attenzione rivolta al mondo del lavoro. Quest’anno, il festival presenta una rassegna speciale intitolata “LAVORATORI, LAVORATRICI…E ALGORITMI”, che comprende 12 film emblematici degli ultimi anni.
Era il 2009 quando la 32. edizione del Festival apriva sul tema “Quando la classe operaia andava in paradiso…”, un titolo che evocava simbolicamente la fine di un’epoca: quella del lavoro manuale, agricolo e industriale, in crisi a causa dell’esodo dalle aree rurali, delle delocalizzazioni e delle chiusure industriali, portando al collasso interi settori economici. Con questo tramonto abbiamo assistito alla disillusione di ideali e simboli, dall’iconografia della falce e martello alle promesse di un progresso inarrestabile. I film di quel periodo rivelavano le drammatiche conseguenze di tali trasformazioni sugli individui, sulle loro famiglie e sulle strutture vitali della società.
Oggi, nel 2024, le rappresentazioni del lavoro si sono trasformate, seguendo nuove modalità di produzione. La campagna e l’industria sono praticamente scomparse dai set cinematografici italiani, oppure si presentano come nostalgici echi di un passato che fatica a svanire. Per testimoniare questa evoluzione non solo sociale, ma anche antropologica, la rassegna “LAVORATORI, LAVORATRICI…E ALGORITMI” presenta 12 film significativi degli ultimi quindici anni, diretti da registi del calibro di Daniele Luchetti (La nostra vita), Edoardo Winspeare (In grazia di Dio), Giulio Manfredonia (La nostra terra ), Riccardo Milani (Scusate se esisto), Massimiliano Bruno (Gli ultimi saranno ultimi), Michele Placido (7 minuti ), Daniele Vicari (Sole, cuore, amore), Valerio Attanasio (Il tuttofare), Valerio Mastandrea (Ride), Pierfrancesco Diliberto-PIF (E noi come stronzi rimanemmo a guardare ), Marco Amenta (Anna), Francois-Xavier Destors e Alfonso Pinto ( Toxicily). Accanto al Focus sul cinema del lavoro, la rassegna presenta 15 film in concorso nella Selezione Ufficiale (https://festival-villerupt.com/films-competition/) insieme ai 10 Fuori Competizione (https://festival-villerupt.com/films-hors-competition/) e 17 titoli del Panorama.
Si tratta di film realizzati in buona parte nell’ultimo anno e molti tra i lungometraggi sono anteprime o comunque inediti in Francia, alcuni anche in Italia. Nelle note d’introduzione al catalogo, intitolate non a caso C’è ancora un domani per il cinema italiano, il critico Boris Sollazzo apre con riferimenti allo straordinario exploit artistico ed economico del film di Paola Cortellesi. “Non ce lo saremmo aspettati noi, in Italia, e neanche voi, in una rassegna unica e coraggiosa come la vostra che porta la nostra Settima Arte in un’Europa sensibile e attenta, in un incrocio di destini, confini e culture e storia come Villerupt”. Proseguendo con la curiosa coincidenza temporale che “L’anno scorso, esattamente il giorno prima dell’inizio del 46.Festival di Villerupt, esordiva in Italia C’ è ancora domani”.
Uno degli appuntamenti più attesi dal grande pubblico del Festival risiede nella cerimonia di consegna del Premio l’Amilcar de la Ville (riconoscimento annuale ad una personalità del nostro cinema nazionale) che andrà a Michele Riondino qui presente anche col suo film in Concorso Palazzina LAF. Per tutta la durata della rassegna (25 ottobre/11 novembre ) come da tradizione spicca una ricca retrospettiva che quest’anno celebra con l’ HOMMAGE A MARCELLO MASTROIANNI il centenario della scomparsa del grande interprete di La dolce vita e decine di altri capolavori. Sono 11 titoli della sua filmografia diretti da giganti del cinema italiano come Fellini , Visconti, De Sica, Monicelli, Zurlini, Bolognini, Germi,Lizzani, Scola, Comencini, Risi.
Il tributo a Mastroianni è arricchito dalla mostra MARCELLO MASTROIANNI TRA FELLINI E SCOLA. Immagini anche inedite del francese Paul Ronald, uno dei più rinomati fotografi di scena del cinema italiano, amico di Marcello Mastroianni. Sono foto provenienti dalla collezione privata del curatore Antonio Maraldi, fotogrammi dal set di capolavori come 8 ½ di Federico Fellini e La Terrazza e Maccheroni di Ettore Scola. All’interno del programma fitto di proiezioni, il calendario è scandito quotidianamente da Incontri e Masterclass con critici e autori. Attesi fra gli altri Marco Tullio Giordana, Francesco Costabile, Ciro De Caro, Donato Rotunno, Antonio Maraldi.
A firmare il poster di questa edizione è Caroline Labadie, la giovane graphic designer e illustratrice , conosciuta come Sentenza, che ha già realizzato di recente le affiche francesi dei film di Nanni Moretti, Gianni Di Gregorio, i Fratelli D’Innocenzo . Presidente di Giuria dei Lungometraggi è il produttore Jani Thiltges, co-fondatore e titolare di Samsa Film, la maggiore casa di produzione in Lussemburgo. Lo affiancano il cineasta e produttore Serge Bromberg insieme alle attrici Serena Giuliano e Astrid Roos. Dal 25 ottobre sfileranno in cartellone oltre 70 film per 600 proiezioni diffuse nelle 6 sale del territorio. Quella di Villerupt è la più completa e tra le più longeve rassegne di cinema italiano all’estero. Fondata nel 1976, vanta il primato di avere proposto in quattro decenni agli spettatori d’oltralpe circa 1700 film tutti raccolti nel prezioso archivio del sito web con sinossi, locandina, bio-film di registi, attori, il trailer e le altre informazioni (https://festival-villerupt.com/).
La direzione del festival dal 2023 è affidata a Sandrine Garcia, affiancata dai Delegati Artistici Oreste Sacchelli e Federico Pedroni, con Bernard Reiss alla programmazione. VILLERUPT è una cittadina francese al confine con il Lussemburgo, a pochi chilometri dal Belgio e dalla Germania. Nel passato è stata una città di miniere e ferriere e, come tale, di forte immigrazione, italiana ma non solo. Oggi, per lo più, la popolazione lavora nel vicino Granducato lussemburghese.