Venezia, 28 agosto- Venezia si parte con Beetleejuice Beetlejuice. Il sequel del regista Tim Burton del suo film cult Beetlejuice del 1988 apre fuori concorso l’81esima Mostra del Cinema di Venezia.
“Ho deciso di fare questo sequel per ragioni personali, non per soldi- dice Burton-. Amo Beetlejuice ma non ho mai capito perché abbia avuto così successo. Negli ultimi anni sono rimasto un po’ deluso dall’industria cinematografica in generale e mi sono reso conto che se volevo fare qualcosa questa doveva venire dal cuore. Quando si invecchia la vita prende direzioni diverse da quelle previste e forse mi ero un po’ perso anche io. Questo film per me è stato energizzante mi ha ridato senso con persone che adorano fare cinema e credo di essermi ritrovato”.
Richiama i collaboratori di sempre come Michael Keaton e Winona Ryder, e fa entrare nella squadra diverse new entry dal suo amore, l’attrice Monica Bellucci, alla giovane interprete di Mercoledì ovvero Jenna Ortega, e anche Willem Dafoe e Justin Theroux.
E Monica Bellucci sui film fantasy dice: “È stato un onore fare parte del mondo di Tim che è un artista e un cineasta in grado di creare situazioni fantastiche e divertenti. Il mio personaggio Dolores è cattiva e al tempo stesso affascinante. Tutti noi abbiamo delle cicatrici emotive e lei in qualche modo è una metafora della vita”.
Jenna Ortega: “Adoro tutto il cast. Mi fido di Tim e mi è piaciuto molto lavorare con lui. Ho cercato di creare un personaggio unico: determinato e che sa bene chi è. Diverso da quello di Winona Ryder”.
E Winona Ryder: “Bisogna accettare l’invecchiamento. Ritornare a fare lo stesso personaggio è stata la realizzazione di un sogno. Tim è una persona che ti fa sentire al sicuro e al contempo ti fa sentire molto libera. È stata una delle esperienze più belle della mia vita”.
Mentre Michael Keaton: “Il mio personaggio qui si è molto evoluto. Vediamo un suo lato nuovo e impariamo molto di più sul suo passato. Lui non ha paura di nulla”.
Tim Burton prosegue: “Mercoledì mi ha dato una grande energia. L’incontro con Jenne è stato molto importante. Il mio doveva essere un film emotivo su una famiglia strana. Ho girato più o meno lo stesso numero di giorni del primo e questo mi ha fatto pensare che abbiamo proseguito proprio lungo lo stesso spirito”.
E poi: “Ho sempre voluto realizzare un film horror in italiano e penso un po’ di averlo fatto. Sono sempre stato un fan di Bava e Argento. Non sono un regista italiano di film horror, ma mi piacerebbe molto”.
Ci sarà un ulteriore sequel del sequel? “Ci sono voluti 35 anni per fare questo. Quindi il prossimo avrei 100 anni, forse grazie alle scienze mediche future potrei riuscirci”, risponde scherzando Tim Burton.