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Nastri d’Argento: anche la protesta sul palco.
Il cinema non lavora: siamo ai titoli di coda?

Roma, 28 giugno (red. Cin.)- “Se entro l’autunno non verranno decisi e attuati provvedimenti per la ripartenza del cinema la situazione sarà ancora più drammatica e difficilmente riusciremo ad uscirne senza dover abbandonare il percorso professionale costruito con anni di passione e grande fatica. Resta difficile per ognuno di noi pensare di morire nel silenzio vedendo anche la lenta agonia che porta allo sfaldamento del cinema italiano che ci ha insegnato, prima di ogni altra cosa, a non rinunciare ai nostri sogni”. Il tono è pacato ma la denuncia dei lavoratori del cinema drammatica nel comunicato che accompagna il presidio romano a un passo ai Nastri d’Argento con le stesse parole della manifestazione che il 4 Giugno, sempre a Roma, seguita da altre iniziative programmate nelle diverse città- per esempio a Torino sotto la Mole- ha portato in piazza la preoccupazione e la protesta di centinaia di lavoratori.

“Non si dimentichi che Il cinema lo facciamo noi e noi #siamoaititolidicoda. Non lasciateci sparire nel buio e nel silenzio”. E certo non è caduto nel silenzio l’appello di un movimento spontaneo già molto organizzato che ha trovato ascolto e spazio proprio sul palcoscenico del Nastri d’Argento  che al MAXXI- Museo delle arti del XXI secolo ha riunito  il talento, i premiati, i giornalisti e anche molti rappresentanti di quell’industria che ha concluso una stagione non facile con la consegna dei Premi della stampa. Dicono i #siamoaititolidicoda” i lavoratori del cinema, lo fanno indossando su una maglia nera lo slogan che è diventato anche l’hashtag del movimento in una serata che ha richiamato al MAXXI circa 500 persone. E scatta l’applauso quando la delegazione invitata dai Giornalisti Cinematografici, che promuovono un premio da sempre molto amato dal cinema, salgono sul palcoscenico invitati dalla Presidente dei Nastri Laura Delli Colli, che nei giorni scorsi ha personalmente avuto lo scambio che li ha voluti accogliere perché nella serata dei Nastri fossero per una sera a tutti gli effetti nei “titoli di testa”.

Quando sfilano sul palco portano ai Nastri la testimonianza delle categorie del cinema e per dire da dove vengono e quali sono le loro professionalità -in questo momento provate fino alla tragedia di un non lavoro che mette in ginocchio le loro famiglie. La delegazione sul palco dei Nastri è formata da Cinzia Liberati,  edizione, Angelo Caiola generici, Agostino Varchi Costumi, Roberto Barbona in rappresentanza dei macchinisti e degli elettricisti, Maurizio Argentieri, suono, Franco Della Posta produzione, Melina Ormando, Scenografia, Ciro Scognamiglio, Regia ed è a nome di tutti Dario Indelicato, del reparto Fotografia  che prende il microfono e legge la lunga nota  che ha trovato nell’arena del MAXXI come per un paio d’ore nel primo pomeriggio nel presidio organizzato in Piazza Mancini, proprio sul retro del Museo. Molti i protagonisti della serata solidali con il movimento, dal cast del film superpremiato C’è ancora domani  con Paola Cortellesi, Emanuela Fanelli, Romana Maggiora Vergano, Vinicio Marchioni all’intervento militante di Michele Riondino che li sostiene con Elio Germano prima di ritirare i cinque nastri d’Argento per Palazzina LAF, a Paolo Calabresi che è passato in piazza a salutarli a tanti altri giovani protagonisti
di una serata, compresi i molti giornalisti che i Nastri hanno riunito e che sulla line del blu carpet non hanno dimenticato di aprire, proprio con le domande sulla situazione denunciata dal loro comunicato.

Anche a Laura Delli Colli ha spiegato nelle dichiarazioni a molti colleghi soprattutto degli online e dei tg
perché il Direttivo dei Nastri ha deciso di dare la solidarietà al movimento.
Sul palco c’è molta emozione e le parole di Dario Indelicato cadono in un silenzio attento, prima dell’applauso lungo e affettuoso che  accompagna la fine della loro testimonianza: “Salviamo il cinema”, hanno gridato in piazza. Poi sul palco ringraziano: “Questo è un momento difficile, grazie per aver accettato il nostro invito a venire qui. Stasera vogliamo festeggiare un cinema che riparte e va avanti”, dice Laura Delli Colli accogliendoli. E poi: “Abbiamo scelto quest’anno di tornare ancora una volta, dopo la parentesi del Covid, di selezionare e votare film  solo al cinema perché crediamo fortemente nella forza del grande schermo. Una forza rappresentata ai Nastri da molti titoli di
testa ma sappiamo bene che il set parte dai titoli di coda”. Si sente preoccupazione e il grande timore che non finisca bene, nelle loro parole, ma non sono affatto rassegnati a vivere la fine annunciata e temuta di un lavoro che non c’è: “Siamo gli stessi che sono già scesi in piazza il 4 giugno in tre diverse città …quelli che non temono le lunghe notti, le giornate torride, gli inverni gelidi o le piogge torrenziali, siamo quelli che spesso non sanno dare un orario a chi li aspetta a casa e non abbiamo mai una vera vita sociale, siamo quelli che con passione vivono le dure leggi del proprio mestiere, lottando contro il tempo soltanto con la creatività”. E ancora, come legge Indelicato nel comunicato diffuso proprio nella giornata dei Nastri d’Argento: “Siamo precari per scelta e necessità e siamo in migliaia, con le nostre famiglie, siamo genitori, siamo nonni e siamo figli, con mutui, affitti, scuole, cure e assicurazioni che abbiamo conquistato con grande fatica e comunque dobbiamo pagare. Ognuno con i propri sogni e nulla che ci spaventa, tranne la paura di perdere un nostro diritto sacrosanto, quello al lavoro. Oggi, però sembra che il nostro lavoro, perché prima di tutto è un lavoro, sia più vulnerabile di noi stessi. La lista dei disagi e dei problemi che lo affliggono è davvero lunga e per troppo tempo assecondata, ma oggi ritorniamo in piazza e siamo qui, per di più amareggiati perché abbiamo tentato più e più volte di sensibilizzare le istituzioni ad avviare dei dialoghi costruttivi per accelerare le fasi di emissione dei decreti attuativi, ma anche per difendere valori e solidarietà umana. Crediamo sia importante e bello festeggiare il cinema italiano e premiare i suoi interpreti,
“ma non passi il messaggio che il cinema italiano è sano” dicono “perché non lo è e noi ne siamo la
prova”. Laura Delli Colli è intervenuta ricordando che il Presidente dei Produttori Anica alla conferenza stampa per le iniziative sugli 80 anni dell’associazione che si è tenuta proprio tre giorni fa ha precisato che i nuovi provvedimenti sono in arrivo e che si potrebbe avere a breve una schiarita: “voglio dirlo perché durante la conferenza per gli 80 anni dell’Anica il Presidente dei produttori ha annunciato un ritorno alla stabilità industriale e un rilancio della produzione verso il 2025 l’avvio di un clima finalmente più stabile”.

Dovere di cronaca riportarlo anche dai microfoni dei Nastri, ma dal comunicato del movimento non filtra
alcun senso di ottimismo: “Il cinema non gode di buona salute e oggi le lavoratrici e i lavoratori con le loro famiglie si trovano già ad affrontare irrimediabili disagi economici. Più si va avanti senza concrete soluzioni e più le condizioni di vita delle persone si aggraveranno sprofondando in una gravissima crisi senza precedenti”.
Dai Giornalisti, con l’apertura e l’ascolto, piena solidarietà.Tanto più in una giornata che ha premiato mai come quest’anno il cinema civile di titoli come Io Capitano, C’è ancora domani Palazzina Laf e anche tra le commedie un film ‘diverso’ che parla anche delle difficoltà del lavoro, in quel caso nella scuola, come Un mondo a parte.

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