Cannes, 16 maggio – Un debutto attesissimo e controverso per un film straordinariamente girato importante e capace di dividere, come spesso accade ai grandi autori, quello di Francis Ford Coppola, maestro di suggestioni immaginate per anni e autore di una sorta di quel personalissimo testamento autoriale che è Megalopolis.
In concorso presto in sala in Italia con Eagle Pictures è stato definito come una favola, una visionaria e intensa fiaba nelle mani e nella geniale creatività di un autore tra i più amati del cinema mondiale di tutti i tempi.
Riscritto ben 300 volte in 40 anni e finanziato autonomamente da Coppola (che ha venduto parte della sua azienda vinicola nella Napa Valley per finanziarlo) è un film da ben 120 milioni di dollari in cui la decadenza dell’America diventa l’epopea immaginaria del mondo moderno calata nel tempo dell’Antica Roma. Una storia affidata al protagonismo di un architetto idealista interpretato da Adam Driver, in un cast con Giancarlo Esposito, Nathalie Emmanuel, Shia La Beouf, Jon Voight, Aubrey Plaza, Dustin Hoffman.
Il progetto è nato molto anni fa, durante le riprese di Apocalipse Now nelle Filippine , Palma d’Oro a Cannes nel 1979. Ambientato in una New York distopica e ispirato alla “Congiura di Catilina” di Sallustio il film testamento di Coppola è un mix di politica, filosofia e soprattutto immagini straordinariamente visionarie. In un futuro decadente, New Rome, conforme a New York ma vagamente futuristica, sprofonda nella disperazione e i patrizi lottano per il potere. Il film confronta due uomini e due visioni opposte del futuro: un architetto visionario e idealista, Cesar Catilina (Adam Driver), inventore di un materiale da costruzione con proprietà molecolari miracolose, e
Frank Cicero (Giancarlo Esposito), sindaco conservatore che sostiene una ristrutturazione di cemento e corruzione. Il primo governa, il secondo sogna una New Rome eco-responsabile e high- tech. Tra loro c’è Julia (Nathalie Emmanuel), amante di Cesar e figlia di Cicero.