Roma, 8 febbraio- Le associazioni degli autori Anac, 100autori, WGI esprimono la massima preoccupazione per l’andamento della discussione in sede parlamentare sulla normativa riguardante gli obblighi di investimento in opere cinematografiche e in prodotti audiovisivi nazionali da parte delle TV e delle piattaforme operanti in Italia.
Gli autori e autrici, ovvero sceneggiatori, sceneggiatrici, registe e registi non sono mai stati convocati e ascoltati dalle commissioni, nonostante i contenuti della produzione audiovisiva nascano e prendano vita innanzitutto grazie al loro lavoro e qualsiasi cambiamento venga apportato nel sistema ricada inevitabilmente sulle loro vite professionali.
In questi anni l’obbligo di investimento da parte delle piattaforme (attualmente stabilito al 20% dei fatturati delle imprese per l’anno 2024, per arrivare al 25 % dal 2025) ha creato occupazione, ma anche una ricchezza importante di occasioni di racconto di storie, temi e luoghi del nostro paese e, in linea con quanto avviene in altre realtà europee, non deve essere né ridotto, né messo in discussione.
Se ciò dovesse avvenire, gli autori sono decisi a compiere tutti i passi necessari per opporsi e far sentire la loro voce.
100autori, ANAC, WGI