Roma, 23 ottobre- “Per me è una grande emozione e un privilegio. A vent’anni di distanza dalla presentazione alla Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes, il mio primo film viene a riproposto in splendida forma. Sono grata a Cinecittà per averlo restaurato L’isola, e anche ad Alice nella città per la bella iniziativa di presentare la copia in 4K”. A parlare del suo esordio alla regia restaurato da Cinecittà è Costanza Quatriglio.
L’isola in questa versione uscirà in home video il 14 dicembre 2023 con Mustang Entertainment con diversi contributi extra tra cui il making of “Racconti per L’isola”, presentato alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia 2003.
Nell’opera troviamo la cifra del realismo magico per la favola senza tempo di Turi e Teresa, cresciuti amando il mare e la bellezza della natura. Figli di un pescatore, la loro crescita si intreccia con la vita dell’isola di Favignana, a ovest della Sicilia. Attraverso le emozioni, i turbamenti, i nuovi amori, i conflitti, nel passare delle stagioni, i due fratelli navigano verso un inevitabile cambiamento. Tra i membri del cast lo scrittore, poeta e giornalista Erri De Luca al fianco dei giovanissimi Veronica Guarrasi e Ignazio Ernandes.
Accolto con successo dalla stampa internazionale, da New York a Mosca, da Chicago a Kiev, dal Bangladesh a Boston, il film vinse numerosi riconoscimenti. Cosa è rimasto oggi di quel mondo di marinai e pescatori? “All’epoca non pensavo di fare qualcosa di rivoluzionario- racconta Costanza Quatriglio-. L’isola è stato girato nel 2002 e volutamente racconta un mondo in trasformazione. Ho colto il momento di passaggio di un’isola come Favignana, che poi è diventata molto più turistica. Così come nel tempo cambiano i personaggi Turi e Teresa. L’ancestralità dei pescatori e dei marinai quella esiste sempre. Oggi però la mattanza non si fa più, la tonnara non esiste più e ora è uno spazio museale. I ragazzini invece di correre stanno al cellulare. È un mondo che non c’è più per certi versi. Ha nella sua attualità la questione dei generi. Quindi in qualche modo la contemporaneità di questo film è in questo”.
E su Favignana: “Quella è l’isola delle mie estati. Ci passavo tutto il mese di agosto con mia mamma e mio cugino. Ho vissuto quelle estati come un sogno in una grandissima casa. Ho riconnesso il mio amore per quel posto con suggestioni dell’infanzia raccontando una storia universale attraverso qualcosa che conoscevo bene. Riconosco quell’istinto là. Di quando ho iniziato a fare cinema. Vedo quella parte animalesca, di stupore, di gioia e di scoperta e mi piace molto”.