Roma 12 ottobre (r.mil.)- Gli italiani, l’anno scorso, sono tornati al cinema, a teatro, ai concerti classici e leggeri, alle partite, al circo, in discoteca, nei parchi di divertimento, insomma in tutti i settori dell’intrattenimento. “Avatar” tra i film, Vasco Rossi nella musica e “Notre Dame de Paris” a teatro sono stati i campioni d’incasso del 2022 in cui, rispetto al 2021, 205 milioni di spettatori (+150%), hanno assistito a 3 milioni di eventi (+ 80%), spendendo 3 miliardi di euro (+ 87%).
Lo certifica il rapporto della SIAE “Spettacolo, intrattenimento e sport”, giunto all’87ma edizione che si è avvalso, quest’anno, della collaborazione dell’AGIS con la quale “Abbiamo l’obbiettivo condiviso – ha precisato il Presidente della SIAE Salvatore Nastasi – di costruire un Osservatorio permanente per la raccolta e la condivisione dei dati dello spettacolo culturale italiano. Attraverso una migliore conoscenza e consapevolezza delle dinamiche dello spettacolo sarà possibile elaborare nuove strategie per la difesa del diritto d’autore e per lo sviluppo delle imprese culturali anche attraverso progetti di valorizzazione dei nostri giovani talenti”.
Il cinema, nel 2022, con un incasso di poco più di 333 milioni di euro, vale il 21,6% del totale raggiunto dallo spettacolo culturale e il 10,9% di tutti i comparti. Tuttavia, anche se salito del’80% rispetto al 2021, è poco meno della metà degli incassi del 2019 che superarono i 682 milioni. Le proiezioni sono aumentate del 67% rispetto al biennio della pandemia, ma rimangono al disotto del 30% rispetto al periodo precedente. A livello geografico il
divario tra l’offerta 2022 e quella del periodo prepandemico, risulta leggermente più marcato – come esplicita il rapporto – nell’Italia centrale (-33%), mentre è meno incisivo al Nord (-27% circa) dove si concentra quasi la metà dei film proiettati.
A fronte di questi incrementi a regredire è stata, però, la spesa pro-capite fermatasi nel 2022 a 51,78 euro. Prima del Covid superava i 64 euro per ogni italiano residente ma era crollata a meno di 18 nel 2021. Traendo le conclusioni il rapporto SIAE rileva che l’anno scorso tutto il mondo dello spettacolo ha goduto di una buona e generalizzata performance favorita dalla riduzione delle limitazioni agli “assembramenti”. Ma rileva che “gli effetti del contraccolpo subito nel biennio che ci ha preceduto, restano visibili sia dal lato dell’offerta sia dal lato della domanda in ogni settore dello spettacolo e in ogni parte d’Italia, con rarissime eccezioni valide solo in alcuni settori”.