Venezia, 31 agosto- “Esistono delle leggi eterne e immutabili come la legge del mare. Sono leggi che non vanno infrante. Mai”. A parlare è il regista Edoardo De Angelis che a Venezia 80. ha presentato in concorso il film Comandante. Protagonista è Pierfrancesco Favino nei panni di Salvatore Todaro, comandante del sommergibile Cappellini della Regia Marina.
La storia è questa: all’inizio della Seconda Guerra Mondiale, nel 1940, mentre naviga in Atlantico, nel buio della notte si profila la sagoma di un mercantile che viaggia a luci spente, il Kabalo, che in seguito si scoprirà di nazionalità belga e carico di materiale bellico inglese, che apre improvvisamente il fuoco contro il sommergibile e l’equipaggio italiano. Scoppia una breve ma violenta battaglia nella quale Todaro affonda il mercantile a colpi di cannone. Ed è a questo punto che il Comandante prende una decisione destinata a fare la storia: salvare i 26 naufraghi belgi condannati ad affogare in mezzo all’oceano per sbarcarli nel porto sicuro più vicino, come previsto dalla legge del mare. Per accoglierli a bordo è costretto a navigare in emersione per tre giorni, rendendosi visibile alle forze nemiche e mettendo a repentaglio la sua vita e quella dei suoi uomini. Quando il capitano del Kabalo, sbarcando nella baia di Santa Maria delle Azzorre, gli chiede perché si sia esposto a un tale rischio contravvenendo alle direttive del suo stesso comando, Salvatore Todaro risponde con le parole che lo hanno reso una leggenda: “Perché noi siamo italiani”.
“Un uomo non è mai così forte come quando tende il braccio per aiutare qualcuno. Questa espressione mi ha dato la scintilla. Mi commuove l’idea della forza come la intendeva Todaro ovvero la forza è correre in soccorso di chi è più debole. Mi piace immaginare che ci possa essere un momento anche in guerra che ci possano essere degli uomini che pensino a cessare il fuoco e si ricordino di essere umani, salvando la propria umanità”, prosegue il regista, che ha scritto la sceneggiatura, dalla quale è tratto l’omonimo romanzo edito da Bompiani, insieme a Sandro Veronesi.
“Per me è un disonore disattendere le elementari regole del mare nell’estate in cui è scoppiato- dice Sandro Veronesi-. La storia di Todaro, come tante altre, era una storia di soccorso e perciò era una risposta perfetta per ridare onore che in quel momento, con gli slogan dei social putridi, stavamo perdendo. Noi abbiamo conosciuto un altro modo di vivere, nel mare gli italiani si sono sempre distinti. Poter lavorare su questa storia, una storia vera, con il miracolo di avere a disposizione con la generosità della famiglia la parte privata di Todaro, una parte che ci ha dato rispetto agli storici la possibilità di ritrarre quest’uomo in modo più corretto. Non solo la sua parte marziale, aveva messo il rispetto delle regole del mare davanti al servire la patria, aveva messo il servire la patria davanti alla famiglia e si è sacrificato”.
E ancora De Angelis: “Era il 2018 quando ci siamo imbattuti in questa storia l’abbiamo ascoltata dalle parole dell’ammiraglio Pettorino, che in occasione della celebrazione dei 123 anni della guardia costiera aveva l’esigenza di dare un’indicazione ai suoi uomini su come comportarsi in mare e allora scelse la strada della parabola e raccontò la storia di Salvatore Todaro. Un militare italiano che affondava il ferro nemico, ma l’uomo lo salvava. A chi gli chiedeva come mai? Lui rispondeva: lo facciamo perché siamo italiani. È nato questo racconto emblematico anche su cosa significa essere italiani. Questa nazione è un crogiolo meraviglioso e putrido, ma questa è la sua identità. Essere italiani significa anche andare in soccorso. E quando ho conosciuto Todaro ho pensato se questo significa essere italiani, io voglio esserlo”.
Poi interviene Favino: “Il veneto acuisce certe asprezze e monotonie di questo personaggio e consente una strada più tortuosa che porta all’emozione di questo film. Il Veneto è stato una nota molto importante del personaggio per accompagnare la scrittura che molto bene arrivava ad alcuni elementi di emotività forti. La persona che ci ha aiutati è stata Maria Roveran, che è anche una bravissima attrice.
L’Italia è il paese a cui appartengo e nel quale voglio lavorare. Ho il privilegio di aver interpretato questo personaggio. E credo che il cinema italiano sia anche internazionale. Vedo anche le grandi possibilità di questo film. Spero ovviamente che gli attori italiani possano essere più presenti nel mercato internazionale purtroppo nel nostro paese questo non sta succedendo. Nel nostro sistema tanti attori hanno grande talento e parlano molto bene l’inglese, perché non dare loro questa possibilità. Ci sono molti attori talentuosi e gli va data semplicemente l’opportunità”.
Per il film è stato ricostruito un sommergibile in grandezza naturale, 70 tonnellate di peso, e gli attori hanno recitato lì dentro. Nel cast anche Massimiliano Rossi, Johan Heldenbergh e Silvia D’Amico.
Il film è una produzione Indigo Film, O’Groove con Rai Cinema, Tramp LTD, VGroove, Wise Pictures in associazione con Beside Production, in collaborazione con Paramount+ ed è prodotto da Pierpaolo Verga, Nicola Giuliano, Attilio De Razza, Edoardo De Angelis, Francesca Cima, Carlotta Calori, Viola Prestieri in associazione con Mariagiovanna De Angelis e Antonio Miyakawa, in collaborazione con Marina Militare, Cinecittà.
Comandante sarà distribuito in Italia da 01 Distribution e uscirà nelle sale dal 1 novembre.