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HomeARTICOLITecnicamente dolce, firmato Antonioni

Tecnicamente dolce, firmato Antonioni

Cannes 27 Maggio – Un progetto ‘congelato’ per anni che diventa ora un film dalla produzione internazionale: Michelangelo Antonioni o aveva scritto a metà degli anni ‘60, mentre lavorava alla sceneggiatura di Blow Up, ma – Carlo Ponti – scelse solo Blow up lasciandolo nel cassetto.

Il titolo è Tecnicamente dolce e Antonioni ne parla nell’introduzione di un libro Einaudi  pubblicato nel 1976. Da allora ad oggi, in più di cinquant’anni, nessuno aveva ‘ripescato’ quel progetto che invece  al Marché du Film del Festival di Cannes ha cominciato a prendere finalmente corpo grazie

Vivo Film che lo realizzerà in collaborazione con la brasiliana Gullane Filmes, per la regia di André Ristum: fu proprio a suo padre Jirges che Antonioni all’epoca affidò lo script, quando negli anni ’80 rinunciò definitivamente alle riprese, ma purtroppo Jirges Ristum morì prima di poter iniziare le riprese. Alla sceneggiatura lavorerà anche Helen Beltrame Linné. “Siamo elettrizzati nel far parte di questo meraviglioso progetto e di poter dare nuova vita a un meraviglioso script di Michelangelo Antonioni – ha detto Marta Donzelli, cofondatrice di Vivo Film. “Felici di condividere questa avventura con dei partner così fantastici. Lavoreremo insieme per adattare la storia alla società contemporanea nel miglior modo possibile”. “Il modo in cui Antonioni negli anni ’60 ha anticipato alcune tematiche che sono realmente importanti nella società contemporanea è impressionante” – ha aggiunto il co-produttore Caio Gullane. “Tra gli argomenti ci sono il rispetto dei generi, le preoccupazioni ecologiche e la necessità di proteggere la Sardegna dalla speculazione edilizia”. Argomenti di cui Antonioni anticipando fortemente i tempi si preoccupava e parlava già a metà degli anni Sessanta. Antonioni avrebbe voluto girare Tecnicamente dolce tra Zabriskie Point e Professione Reporter. La storia con non poche analogie con quel la stagione del suo cinema è ambientata tra la Sardegna e la foresta amazzonica e vede protagonista un ex giornalista di 37 anni disilluso dalla politica e dalla società. Alla ricerca di un radicale cambiamento di vita, partirà per una spedizione in Amazzonia, dove sarà però respinto da una natura estrema, poco compatibile con le sue stesse aspirazioni ambientaliste.

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